Come farsi del male con le proprie mani, ovvero accettare di recensire l’ultimo lavoro di una band black metal che ha come moniker il titolo di una vecchissima canzone dei canadesi Voivod...

La band spagnola, attiva nell’underground da un decennio abbondante, ha deciso di dare alle stampe questo split con la oneman band Akerbeltz (che poi è il batterista degli stessi Korgull…) di quattro pezzi ciascuno, di cui due vengono riproposti, con un approccio diverso, da entrambe.
Leggendo le note di accompagnamento allegate all’album, i Korgull the Exterminator dovrebbero riproporre in chiave raw black metal lo spirito che animava i primissimi lavori dei Maestri canadesi “War and pain” e “Rrroooaaarrr”, album che nei primissimi e patinatissimi anni 80 eran davvero qualcosa di diverso ed estremo.
Sarò ignorante io (plausibile), ma i riferimenti alla band del Quebec non li ho proprio recepiti; il quartetto catalano ha un approccio molto thrashettone e caotico più riconducibile allo spirito distruttivo che animava gli esordi di Hellhammer e Bathroy. Con tanta voglia di fare più rumore possibile possibilmente inebriati dai fumi dell’alcool.

Per quello che riguarda gli Akerbeltz, la loro proposta è decisamente più attinente ai canoni del black norvegese di primi anni 90, in special modo Darkthrone e Immortal (primi due album). Roba già sentita mille e mille volte in questi lidi, più piacevole rispetto all'approccio dei Korgull, ma che, in definitiva, nulla aggiunge alla discografia di chi è cresciuto con queste sonorità.
Mi spiace per gli iberici, che indubbiamente credono in quello che fanno, ma quando penso a black metal underground di qualità penso decisamente ad altre band…