Acid King - Middle of Nowhere, Center of Everywhere

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:53 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. SILENT PICTURES
  3. COMING DOWN FROM OUTER SPACE
  4. LASER HEADLIGHTS
  5. RED RIVER
  6. INFINITE SKIES
  7. CENTER OF EVERYWHERE
  8. OUTRO

Line up

  • Joey Osbourne: drums
  • Lori S. : vocals, guitars
  • Mark Lamb: bass

Voto medio utenti

Gli ACID KING tornano dopo quasi dieci anni, dopo l'uscita del discusso "III", con un nuovo lavoro uscito in data 5 aprile 2015 sotto la Svart Records, intitolato "Middle of Nowhere, Center of Everywhere" tradotto "In mezzo al nulla e nel centro del tutto". Un titolo assai suggestivo e quasi ritualistico, per consacrare definitivamente una saga che si ripete dal lontano 1994 con l'uscita del loro primissimo EP omonimo. Parliamo di una band che ha creato le basi dello stoner rock trascinandosi insieme ai travolgenti Kyuss e unendo le influenze di un doom psichedelico ed esoterico degli Obssessed e dei Trouble.

Questa volta Lori S. , definita "La strega oscura alla chitarra" ha composto con i suoi, un disco interessante, certo non da catalogare al "capolavoro" , ma è senza dubbio un lavoro intrigante e intenso quanto basta, da poter finire in loop nel mio stereo appena è uscito. Gli arrangiamenti e le composizioni si avvicinano molto al fare musicale dell'ultimo disco degli Electric Wizard, note e riff sulla scia claustrofobica, tratti di drone tantrico, ritualistico e narcotizzante. Una voce da brividi, calda, ma a toni aperti, mistici come se eseguisse una sorta di rito propiziatorio riconducibile a rituali Shamanici, dedicati al culto della rinascita corporale e al contatto (in termini spirituali) dello spazio tra il nulla e il caos del sistema attuale delle cose.

Un disco che ha un sapore strano ma coinvolgente, claustrofobico, una ricetta antica come il mondo, che unisce le percezioni musicali a quelle spirituali in maniera eccelsa come solo un trio come gli Acid King sanno fare. E' tuttavia necessario specificare con fermezza, che non sono cose nuove, e non è riconducibile alla definizione di capolavoro, ma che tuttavia è un buon disco e merita una sufficienza piena.
Recensione a cura di Helena Kiske

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