Tribulation - The Children of the Night

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:57 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. STRANGE GATEWAYS BECKON
  2. MELANCHOLIA
  3. IN THE DREAMS OF THE DEAD
  4. WINDS
  5. SJÄLAFLYKT
  6. THE MOTHERHOOD OF GOD
  7. STRAINS OF HORROR
  8. HOLY LIBATIONS
  9. CAUDA PAVONIS
  10. MUSIC FROM THE OTHER

Line up

  • Johannes Andersson: Bass, Vocals
  • Adam Zaars: Guitars
  • Jonathan Hultén: Guitars
  • Jakob Ljungberg: Drums

Voto medio utenti

La metamorfosi è definita come la “trasformazione di un essere o di un oggetto in un altro di natura diversa”.
Il quartetto svedese dei Tribulation deve conoscere questo fenomeno molto bene poiché con l’uscita di “The children of the night” ha cambiato nuovamente lo stile del proprio sound per la terza volta su tre album pubblicati.
Ricordate con affetto il death marcescente del debut “The horror”, riponete in un cassetto le canzoni dal mood progressivo di “The formulas of flesh” e accogliete a braccia aperte la nuova creatura “The children of the night”.
Il nuovo degli Svedesi punta a esplorare lidi non toccati in precedenza, inglobando, aggiungendo e rielaborando elementi NWOBHM, se non addirittura del decennio precente.
L’atmosfera orrorifica - ricreata soprattutto attraverso il cantato profondo di Johannes Andersson - rimane il principale trait d’union con i lavori precedenti dei Tribulation e ben si sposa anche in questa nuova incarnazione della band.
Nei fatti, le chitarre del duo Hultén/Zaars hanno strutture molto lineari ed un suono pulito, e danno l’impressione di divertirsi a spiazzare l’ascoltatore ora presentando riff ipnotici e sulfurei (v. la strumentale “Själaflykt”), ammiccando sfacciatamente ai Maiden (v. “Motherhood of the God”), o semplicemente rincorrendosi fra loro (v. “Holy libations”) ma senza mostrare quella tendenza all’eccesso che prepotente emergeva da “The formulas of flesh”.
Confinare, etichettare ancora i Tribulation come una band death è alquanto fuorviante se non sciocco. Il gruppo di Arvika sembra – sperando di non esser smentito con l’uscita del quarto album - aver trovato la propria dimensione nell’horror rock, un genere difficile da gestire, ma che può diventare il contenitore ideale per la gestione di animi così eclettici.
Album da ascoltare più e più volte con la mente libera da preconcetti.

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