Copertina 5

Info

Anno di uscita:2015
Durata:45 min.
Etichetta:Warner Music

Tracklist

  1. SKILLS IN PILLS
  2. LADYBOY
  3. FAT
  4. FISH ON
  5. CHILDREN OF THE SUN
  6. HOME SWEET HOME
  7. COWBOY
  8. GOLDEN SHOWER
  9. YUKON
  10. PRAISE ABORT
  11. THAT'S MY HEART

Line up

  • Till Lindemann: vocals
  • Peter Tägtgren: all instruments

Voto medio utenti

Mi fanno ridere, tutti coloro che si scandalizzano per i testi oltraggiosi di questo "Skills in Pills": Li trovo ovunque, dalle webzines minori alle grandi riviste di settore, tutti a fare interviste sbrodolanti a Till o a Peter Tägtgren, sua metà in questo sodalizio artistico. "Oddio, parlate di aborto; madunina, quel testo sull'omosessualità; ussignur "Golden Shower", che argomento peccaminoso"...
Asini.

Non dico sapere il tedesco, posso capire, ma esiste anche una miriade di traduttori online. I Rammstein trattano cose ben peggiori di quelle DA ANNI, e con molta, molta più poesia. Ma certo, parlarne in tedesco riduce la portata della 'bomba mediatica', adesso invece saranno in tanti a capirlo. Che band oltraggiosa, che band coraggiosa i Lindemann, che progetto sopra le righe, che arditi...

Ma per favore. Questo "Skills in Pills" è per chi vi scrive un maldestro tentativo di mettere insieme gli 'hooks' commerciali dei Rammstein, al momento fermi, con la produzione e la cultura musicale di uno come Tägtgren, nel tentativo di creare un progetto spilla-soldi, fatto con tre idee in croce, una produzione onestamente perfetta, e zero programmi per il futuro. Come dire, 'se se famo na barca de sordi annamo avanti, sennò bella regà'.

Vabbé. Al netto di tutto ciò, i brani sono piacevoli, le linee vocali non hanno un briciolo della poesia grottesca dei R+, e i 45 minuti di "Skills in Pills" mi scorrono sulla pelle facendo pochi danni, anzi urticandomi un pò. E, per inciso, chi vi parla è un fan sfegatato del sestetto berlinese. Anzi, proprio per questo, odio quando vedo qualcuno mangiare in testa alla propria band, solo per fare due soldi in più e darsi un tono nei salotti bene. Till, Till, che bisogno c'era... Aspettare è passato di moda, ormai.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 lug 2015 alle 23:07

tralasciando i testi, il flavour commerciale a tavolino di questo progetto è VOMITEVOLE

Inserito il 28 lug 2015 alle 15:28

A me non è dispiaciuto. Va ascoltato per quello che è...ho sentito e comprato di peggio e devo dire che come collaborazione non è male. Certo non è un capolavoro e forse non hanno inventato niente comunque si lascia ascoltare.

Inserito il 28 lug 2015 alle 02:25

Grande Pippo, 45 minuti di nulla spinto, di inutile e irritante stupidità. Caduta di tono, soprattutto per Tagtren, che il titolare del progetto sia stupido già lo si sapeva

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