Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:38 min.

Tracklist

  1. THE MIRROR
  2. SPHINX
  3. INCORRIGIBLE
  4. SILENCE
  5. MEDUSA'S TALE
  6. CIRCLE OF GREED
  7. OHNE PROBE
  8. IMPETUS
  9. FOLLOW THE WIND
  10. CASE OF PANDORA

Line up

  • Leandra Johne: vocals, flute
  • Samuel Claus: drums
  • Sebastian Leibe: bass
  • Tobias Ullmann: keyboards, percussion
  • Theo Johne: guitars, backing vocals
  • Eric Neufeld: guitars

Voto medio utenti

Autoproduzione molto curata, quella offerta dai Morlas Memoria, prode formazione di Dresda che con “Follow the wind” tenta d’inserirsi nell’affollato e un po’ sfibrato universo del symphonic gothic metal.
Con Nightwish, Within Temptation e Xandria nel “mirino” ispirativo, i tedeschi pur offrendo in pratica tutto il campionario di cliché tipico del genere, raggiungono un obiettivo per chi scrive assolutamente meritorio: sfuggire alla monotonia.
Merito di un’attenzione particolare alle composizioni, rese sufficientemente varie anche grazie all’inserimento di piccole dissertazioni folk e vagamente prog (intrigante il contributo del flauto) e in cui il gusto melodico è sempre piuttosto spiccato, ben coordinato dalla voce soprano-esque di Leandra Johne, non “fenomenale”, forse, e tuttavia abbastanza abile a gestire completamente (se escludiamo qualche accenno in “Incorrigible”, non vi è traccia della “solita” dicotomia vocale con il growling), e senza forzature evocative, la situazione sotto il profilo interpretativo.
L’uso d’inglese e tedesco (completato dal ricorso a un paio di flash in greco e in latino), poi, non spiace e contribuisce a rendere attraente una serie di architetture sonore certamente non innovative, ma congeniate con una certa classe e per questo apprezzabili sia dai die-hard fans del settore e sia da chi (indovinate un po’ a quale categoria appartiene il sottoscritto …) lo ritiene ormai “prosciugato” dal trend e attende già da qualche tempo l’arrivo sulla scena di qualcuno in grado di fornirgli un nuovo slancio espressivo.
Chissà che questo nobile ruolo non spetti proprio ai Morlas Memoria, per ora ammirevoli, eclettici e discretamente arguti esponenti del metallo gotico e sinfonico (soprattutto in brani come “Sphinx”, “Medusa's tale”, “Circle of greed” e "Impetus”, a cui si aggiunge il grazioso strumentale “Silence”) e in un prossimo futuro, magari, capaci di condurlo a solcare acque meno frequentate e codificate.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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