Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:32 min.
Etichetta:Andromeda Relix

Tracklist

  1. IL SOGNO
  2. IL TEMPO ALL'INFINITO
  3. IO NON DIMENTICO
  4. IL GRANDE BRIVIDO
  5. RITROVARSI
  6. LA TUA ETERNITà
  7. NOMADE CUORE
  8. STATO ADRENALINICO
  9. IMMAGINI

Line up

  • Patty Simon : vocals
  • Luigi de Stefano: guitar, bass
  • David Zampieri: guitar, bass
  • Loris Rigoni: drums, percussions
  • Lorenzo Boscolo: bass

Voto medio utenti

Non è facilissimo catalogare precisamente la produzione artistica dei Carillon, contenuta in questo loro disco d’esordio intitolato “Il grande brivido”.
Fondamentalmente si tratta di hard “classico”, screziato di bagliori dark-wave, ma pronunciandosi in tali termini probabilmente non si renderebbe piena giustizia a un immaginario musicale che mischia la storia e il presente del rock anni settanta, dibattendosi continuamente tra fiaba e realtà, in uno straniante susseguirsi di leggiadria e inquietudine.
L’approccio canoro di Patty Simon rappresenta l’elemento più sintomatico della situazione appena descritta, e sebbene personalmente non sia un grandissimo estimatore del cantato “lirico” applicato al rock n’ roll, nello specifico, ho apprezzato parecchio l’effetto che la flessuosa laringe (qualcosa tra Ana Torroja e Tarja Turunen, tanto per fornire indicazioni di massima) dell’ex voce dei Moto Armonico conferisce al sound del gruppo veronese.
Il resto lo fanno composizioni sempre piuttosto “centrate” e attraenti, testi intriganti e non banali, installati all’interno di scansioni metriche fluide e scorrevoli (nonostante talune piccole “forzature” … vedasi la pur gradevole dissertazione metallica “Io non dimentico”), a conferma che la scelta di esprimersi in madrelingua, nonostante le inevitabili insidie, è stata premiata da un’intensa forza comunicativa.
Le vibranti dicotomie emozionali de “Il Sogno”, l’enfasi pragmatica concessa a “Il tempo all'infinito” e alla pulsante “La tua eternità”, le suggestive melodie della title-track, “Ritrovarsi” e “Immagini” e poi ancora la mutevolezza di “Stato adrenalinico” (in cui fa capolino addirittura un sorprendente e abbastanza credibile growling), interpretano al meglio una maniera molto interessante di fare musica, “imperfetta” magari (anche la stessa registrazione appare ampiamente migliorabile), e tuttavia pregna di fascino, di talento e di classe.
Il Brivido c’è stato, ora non rimane che attendere che diventi davvero Grande.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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