Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2005
Durata:54 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. LOSERS DAY PARADE
  2. LETTING GO
  3. TELLING ME TO TELL YOU
  4. SWIMMING IN WOMEN
  5. PEOPLE
  6. ALL YOU SEE
  7. PERFECT TENSE
  8. ROOM FOR TWO
  9. HOLDING ON
  10. PICTURE

Line up

  • John Mitchell: guitar,voice
  • Pete Trewavas: bass
  • John Beck: keyboards
  • Chris Maitland: drums

Voto medio utenti

Il boss della Insideout Thomas Waber chiede a John Mitchell (Arena) se vuole realizzare un progetto sulla scia del suo "The urbane", ma più orientato verso il prog. Lui accetta e sceglie come suo partner John Beck (ex It Bites, gruppo di prog commerciale che ebbe un certo successo negli anni '80 con un singolo che includeva
un grosso plagio ad un keyboard solo di Tony Banks usato in "The lamb lies down on Broadway"), al duo si aggiunge anche Pete Trewavas (Marillion, Transatlantic) che porta con sè l'ex-drummer dei Porcupine Tree Chris Maitland (conosciuto durante un tour in cui facevano da supporto ai Marillion) in modo da completare così la line-up e dare vita ai Kino.
"Picture" è un lavoro sopraffino ed in parte originale in cui ogni membro ci ha messo un po' del suo, il risultato è musica di semplice e facile ascolto che spazia dal prog al rock, al pop al metal senza per questo scadere di interesse dopo pochi ascolti, John Mitchell nella doppia veste di chitarrista-cantante è più che convincente
e ha uno stile alquanto personale, che mostra subito nei 9 minuti di "Losers day parade", dove si alternano hard rock, prog metal, melodic rock e un break centrale che più Beatles di cosi' non si può (con tanto di crepitio di vinile in sottofondo), un pizzico di Canterbury prog (Caravan) ed un finale alla "Marillion-Hogarth style".
"Letting go" è puro rock melodico con un ritmo fisso di tastiere, parti orchestrali, melodie sopraffine e inserimenti corali molto curati (piacerà molto ai fans degli Asia), "Telling me to tell you" ha nel suo intro un vibrafono che richiama un po' i Police un po' i Rush degli anni '80, mentre il refrain è molto Tears for Fears, il soffice intro di piano in "Swimming in women" non può non chiamare in causa i migliori Supertramp così come il resto del brano che alterna momenti più pacati ed orchestrali ad altri più ritmati e corali. "People" suona molto Genesis nel suo inizio con basso e tastiere in bella evidenza, poi diventa quasi un brano di melodic prog alla Nightingale, "All you see" è pop rock soffice, atmosferico e sofisticato nello stile dei migliori Marillion, impreziosito da uno strepitoso guitar solo di Mitchell (sentire per credere), "Perfect tense" è in stile jazz-pop melodico simil Toto, con "Room for two" si fa un tuffo nel puro pop anni '80 con tanto di tastiere, chitarre e melodie corali, con un break centrale strumentale giocato alla grande da Mitchell e Beck. "Holding on" sin dall'inizio con chitarra acustica ricorda gli Yes, con il ritmo che si innalza pian piano fino a giungere ad una magniloquente parte strumentale molto sostenuta (siamo sul prog anni '70) mescolata sapientemente alle sonorità dei nuovi Marillion, in chiusura si ritorna all'atmosfera acustica iniziale, la breve soffice ed atmosferica "Picture" è giocata tra voce e piano e conclude in tono sommesso e riflessivo il cd, anche qui è da sottolineare la prestazione vocale intensa e raffinata di Mitchell.
Credo sia inutile dirvi che la qualità tecnica sfoderata dai 4 è impeccabile, cosi' come la struttura dei brani, alcuni di presa più facile altri più ricercati, la sezione ritmica domina senza mai eccedere in virtuosismi (non aspettatevi una cosa tipo Transatlantic), lo stile può essere descritto come un melodic - progressive pop rock che attirerà senza ombra di dubbio i fans di Toto, Asia, Marillion, Supertramp, inoltre è nelle intenzioni della band continuare a scrivere altro materiale, per il momento c'è stato un debutto live lo scorso dicembre a Colonia, trasmesso anche da una tv e parte di esso verrà inserito come dvd contenuto nella versione limited edition di "Picture", in attesa di fare da supporto per il tour europeo degli Spock's Beard.
Recensione a cura di Carlo Viano

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