Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:53 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CHAOSWEAVER
  2. 2012 - THE DEMISE OF THE 5TH SUN
  3. DOMINION
  4. UNDERNEATH THE SURFACE
  5. REBORN
  6. VEIL OF ILLUSIONS
  7. OBSCURE ALLIANCE
  8. HYBRID CULT
  9. ORCHESTRATE THE INFINITE
  10. DETACH FROM THE OUTCOME
  11. SEEDS OF REBELLION
  12. THE ELEVENTH SPHERE

Line up

  • Christian Älvestam: vocals
  • Jonas Kjellgren: guitars
  • Per Nilsson: guitars
  • Kenneth Seil: bass
  • Henrik Ohlsson: drums

Voto medio utenti

Gli Scar Symmetry nascono nei primi mesi del 2004, quando alcuni musicisti discretamente noti nell'ambito della scena estrema scandinava (membri di band quali Carnal Forge, Altered Aeon, Theory in Practice e Incapacity) decidono di dar vita ad un progetto capace di coniugare l'aggressività e l'intensità del Death Metal svedese con sonorità più orecchiabili ed accessibili, ricorrendo in alcuni casi a soluzioni più vicine al Power o al Progressive Metal. “Symmetric in Design” è il risultato degli sforzi dei cinque musicisti nordici, registrato durante la scorsa estate nei Black Lounge Studios, ma è soprattutto una impressionante dimostrazione di talento: gli Scar Symmetry hanno davvero trovato la formula vincente, l'alternarsi tra sfuriate metalliche e melodie avvolgenti crea un sound di grande effetto, capace di conquistare l'ascoltatore già dopo i primi ascolti. Sono particolarmente riuscite le parti vocali del disco, che vedono il continuo avvicendarsi tra feroci growls ed intense clean vocals, che per timbrica e linee vocali ricordano molto lo stile di Roy Khan dei Kamelot, ma forse la caratteristica migliore dello stile degli Scar Symmetry sono gli assoli di chitarra, davvero ispirati e trascinanti, come non si sentiva da tempo! L'inizio del platter è veramente di grande livello, col trittico “Chaosweaver” - “2012 The Demise of the 5th Sun” - “Dominion” a catapultare l'ascoltatore nel sound degli Scar Symmetry, bilanciando con grande maestria riff quadrati, assoli orecchiabili e tappeti di tastiera di grande effetto. Proseguendo nell'ascolto, il disco regala altri ottimi episodi, come la trascinante “Reborn”, caratterizzata da uno dei migliori ritornelli del disco, la malinconia rabbiosa di “Veil of Illusions” ed il Symphonic Progressive di “Orchestrate the Infinite”. Sul finire del disco si avverte però una lieve ripetitività, in cui le soluzioni delle prime canzoni vengono riprese in maniera un po' eccessiva. “Symmetric in Design” si dimostra comunque un album di notevole interesse, adatto ad una vasta gamma di ascoltatori. Tenete d'occhio questi Scar Symmetry, ne sentirete parlare ancora!
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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