Copertina 2,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:40 min.
Etichetta:Troll Music

Tracklist

  1. MISERY
  2. GOODBYE
  3. SURREAL
  4. RENDEZ-VOUS
  5. LOST IN LIGHT
  6. WORLD OF MAKE BELIEVE
  7. TROUBLE
  8. WINTER'S BREEZE
  9. THE FINAL MOURNING SONG
  10. FOR THE LOVE OF ME
  11. STRANDED

Line up

  • Arjan Hoekstra: vocals

Voto medio utenti

Arjan Hoekstra è un musicista olandese con diversi progetti alle spalle che, nel 2005, decide di dedicarsi alla carriera solista, di cui questo “For The Love Of Me” è il terzo full-lenght.
Premetto che non conosco una sola nota di quanto prodotto da Arjan in passato, ma l’idea che mi sono fatto di lui, guardando le foto e ascoltando la sua musica, è quella di uno sfigato cosmico.
Bastano pochi secondi dell’iniziale “Misery” per avere copiosi indizi della poetica di Arjan: posa da grunger sfigato, voce impostata da cantautore impegnato, palesi sciommiottamenti di un qualsivoglia cantautore americano blues/folk/country/rock, che si chiami Springsteen, Vedder, Cave, Young, Dylan o qualsiasi altro vogliate.
Una lagna senza fine e senza conto. L’effetto soporifero è poi accentuato dalle atmosfere acustiche che vorrebbero essere intime e rarefatte, ma che risultano vuote, e, soprattutto, dalla voce di Arjan, la quale, a dispetto del tentativo di assomigliare ai miti di cui sopra, è assolutamente poco espressiva e persino fastidiosa.
Arrivato sveglio, sebbene con immane fatica, a “Lost In Light”, un disperato attacco di narcolessia mi ha travolto mandandomi K.O. manco fosse un gancio del Mike Tyson dei bei tempi.
Su “The Final Mourning Song” i miei attributi sessuali sono collassati su se stessi, implosi, definitivamente annichiliti.
Ora, se basta una chitarra acustica purché sia una per emozionarvi, se basta una voce impostata per darvi i brividi, allora potreste pure cimentarvi con questo disco, e magari il buon Arjan può pure pretendere di essere considerato un bravo cantautore, ma io non mi faccio abbindolare.
Anzi, citando la famosa poesia “A Giacomo Leopardi” di Angelo Manna, nella raccolta “L’Inferno della poesia napoletana”, dico ad Arjan
E mo vulisse ca scrivesse «Bravo!»?
Ma va fa nculo! Nun ce scassà 'o cazzo...
”.

Quest'è.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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