Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:53 min.

Tracklist

  1. FIGHT FOR JUSTICE
  2. FEW DAYS TO THE END
  3. NUMBERS
  4. WRONG HOLE
  5. LOVE'S GATE
  6. WALKING IN WONDERLAND
  7. WE'RE AN AMERICAN BAND
  8. CLUB 27
  9. CHILDREN'S EYES
  10. ENEMY'S COLLECTION
  11. ETERNAL LAST DAY

Line up

  • Johnny Idol: vocals
  • Federico Mineva: guitar
  • Daniele Arieta: guitar
  • Edoardo Tavanti: keyboards
  • Maurizio Dedoni: bass
  • Steve Foglia: drums, percussions
  • Blaze Bayley: vocals on track #1
  • Zantolo: guitar on track #4
  • Simone “Seth” Borsellini: vocals on tracks #6 & #10
  • Francesca Foglia: vocals on tracks #6 & #10

Voto medio utenti

C’è parecchia “roba” nel secondo lavoro solista di Steve Foglia, batterista di Jennifer Scream e Rebel Addiction.
Nulla di straordinariamente “avventuroso” o che esuli troppo da un profondo amore per il rock settanta / ottantiano, in realtà, ma al tempo stesso la prova di un’evidente capacità di diversificare abbastanza bene il proprio vocabolario espressivo, applicando al tema “base” un’interessante varietà compositiva, non soggetta a schemi predeterminati e in grado di spaziare dall’hard-blues, a bagliori AOR, al glam, finendo addirittura per lambire gli scenari della rock-opera.
Con il contributo di alcuni graditi ospiti (Blaze Bayley, Zantolo, chitarrista dei Rakel Traxx e Simone “Seth” Borsellini, voce di Sfregio e Fumonero) e di una backing-band di ottimo livello (plauso speciale all’eccellente ugola “classica” di Johnny Idol) “Steve in Wonderland” sembra davvero per certi versi un viaggio nel “paese delle meraviglie” di Carroll-iana memoria e sorprende per la sua mutevolezza, seppur immersa in un contesto piuttosto circoscritto.
In tale situazione, per apparire completamente efficaci e focalizzati è, però, necessaria una grande compattezza e coesione complessiva, ed ecco che dall’ascolto di questo pur gradevole dischetto (autoprodotto, ricordiamolo) si riceve, a tratti, una sensazione di vaga incoerenza, la mancanza di un pizzico supplementare di “coagulazione” capace di far scorrere il flusso sonoro in maniera pienamente agile e disinvolta.
A parte qualche scollamento e un paio di piccoli intoppi (“Love's gate”, uno sconfinamento melodico non particolarmente riuscito, la metallica e perfida “Enemy's collection”, leggermente discontinua), piacciono la melodia spigliata di “Few days to the end”, le cadenze massicce di "Numbers”, le ambientazioni istrioniche di “Wrong hole” (qualcosa tra Alice Cooper e il Rocky Horror Picture Show) e dell’orchestrale “Walking in Wonderland” e anche il meeting tra AC/DC e Bad Company di “Club 27” e il trattamento riservato al caposaldo dei Grand Funk Railroad “We're an american band” è da annoverare tra i momenti (con)vincenti dell’albo.
Non male, infine, la “scura” “Fight for justice”, interpretata con risolutezza dall’ex singer di Wolfsbane e Iron Maiden, la Purple-esca “Children's eyes” e una suggestiva ed enfatica “Eternal last day”, che chiude un lavoro degno di attenzione, realizzato da un musicista sicuramente estroso e polivalente, verosimilmente bisognoso solo di mettere un po’ “d’ordine” tra i suoi notevoli stimoli creativi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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