Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:39 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. FREEDOM OF TWO
  2. SURROUNDING FIELDS AND STARS IN THE SKY
  3. WAKE OF BEAUTY
  4. SCAR COLLECTION
  5. VISITORS
  6. SERPENTINE PATHS IN THE AUTUMN NIGHT
  7. SHELTER
  8. THE LAKE OF BLACK SWANS

Line up

  • Aleksi Susi: harsh vocals, guitars, keyboards
  • Niko Pennanen: drums
  • Ossi Viren: clean vocals, guitars
  • Toni Rantala: bass

Voto medio utenti

2 Wolves, "Shelter". Aspettative: zero. Così, per partito preso, senza neanche conoscerli. Però boh, il nome non mi convinceva granché e quelli che si spacciano per "gothic" solitamente hanno sotto l'inghippo, tipo la voce femminile lirica e quelle menate li che di gothic non hanno proprio un cazzo. E invece..

..invece "Shelter", terzo album dei finlandesi 2 Wolves (il nome deriva dal cognome di uno dei fondatori del gruppo, Aleksi Susi, la cui traduzione è proprio lupo) in 4 anni di carriera, è un vero e proprio pugno nello stomaco, un gothic scandinavo cupo e oscuro, fortemente tinto di doom e con spruzzate death e black ("Visitors") da far accapponare letteralmente la pelle.
Un album profondo e tetro, nel quale le atmosfere ovattate delle foreste finlandesi fanno da perfetto background: immaginate alberi, neve e una baracca di legno isolata dal resto del mondo, con voi all'interno accompagnati soltanto dalla vostra solitudine e da strane presenza all'esterno. Il vento gelido che ulula tra le assi di legno scricchiolanti non vi lascia un attimo di riposo e la veglia vi porta solo una domanda: cosa ci fate li dentro?
Perso per strada il vocalist Ilkka Valkonen, i 2 Wolves non vanno alla ricerca di un sostituto ma decidono di affidarsi alle proprie forze: Ossi Virén si dimostra così un cantante spettacolare, degno figlio delle terre che abita, grazie ad una freschezza timbrica e una capacità elevatissima di emozionare con la propria voce, novello narratore di una storia cupa e distorta, ben supportato dal già citato Aleksi Susi, antagonista perfetto grazie ad un growl profondo e impenetrabile.
Musicalmente invece siamo di fronte a un gothic vero, senza influenze pop di nessun tipo, figlio allo stesso tempo dei Paradise Lost e della malinconia tipica di gruppi quali To/Die/For (non per niente Ossi Virèn è fratello di Eza Virèn, loro bassista) e Eternal Tears of Sorrow. Lo stesso Virén mi ha ricordato in più frangenti Jarno Peratalo, il che non può che essere un ulteriore punto a suo favore, data la consolidata abilità del vocalist finlandese. E tra le possibili influenze mi sento di aggiungere anche gli Evergrey più intimistici, tanto per non farci mancare nulla.
Dall'opener "Freedom of Two" fino alla chiusura con "The Lake of Black Swans" assistiamo ad un evolversi musicale che si accompagna a quello lirico, un ipotetico passaggio dalla primavera all'autunno, coi toni che si smorzano, i colori che si spengono e l'oscurità che pian piano avvolge le note.

"Shelter" dei 2 Wolves è un album da gustare tutto d'un fiato, perchè in un mercato saturo come quello moderno, dove chiunque può pubblicare un album, ascoltare una piccola gemma del genere è davvero sempre più raro. I ragazzi meritano maggiore visibilità e consensi, ma sono più che sicuro che si tratti solo una questione di tempo. Nel frattempo si beccano la mia, scusate se è poco.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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