Copertina 6

Info

Anno di uscita:2014
Durata:44 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. FREMAD
  2. HAMMER I KORS
  3. NIDSTONG
  4. HEDENSK OPPSTANDELSE
  5. NORD OG NER
  6. NORNENE
  7. TRELLDOM
  8. AV OSS, FOR OSS
  9. BLODSBÅND

Line up

  • Frode Glesnef: guitars, bass fx & lead vocals
  • Aksel Herloe: lead guitars, bass fx & vocals
  • Gerhard Storesund: drums & samples

Voto medio utenti

E siamo a sei.
Nemmeno stavolta gli Einherjer sono riusciti a farmi cambiare idea.

Ripercorrendo il loro ormai lungo cammino discografico, appare ai miei occhi lampante la collocazione a metà classifica che il combo di Haugesund occupa nell’affollato campionato del pagan/viking metal; in altre parole, il gap qualitativo che li separa dalle squadre con legittime ambizioni da scudetto è tutto lì da sentire.
Il nuovo Av Oss, For Oss, l’avrete capito, difficilmente permetterà loro di scalare posizioni, pur allontanando senza eccessivo sforzo lo spettro della retrocessione.

Rispetto a Norrøn (2011) viene confermato l’utilizzo esclusivo dell’idioma norvegese, così come persiste il rifiuto di ricorrere a strumenti tradizionali od orchestrazioni -salvo qualche sporadico caso- per dopare la componente folk; il segno di discontinuità, semmai, va rintracciato nell’abbandono delle timide velleità di progressione musicale abbozzate nel recente passato.
In questa occasione si è deciso di puntare al sodo, tornando alle origini, snellendo l’architettura dei brani, conferendo maggior enfasi ai riff di chitarra e in generale accentuando la componente black del sound.

La scelta non paga sino in fondo, principalmente a causa di una ripetitività, sia strutturale che esecutiva (la sezione ritmica non incide mai come dovrebbe), spesso sfiancante, fra l’altro abbinata a brani dai ritmi medi privi di sapore e a corto di guizzi vincenti.
La fase centrale dell’album soffre particolarmente di ciò, tanto che Hedensk Oppstandelse, Nord Og Ner, Nornene e Trelldom scorrono senza lasciare traccia alcuna, se non uno spiacevole sentore d’incompiutezza.

Quando l’ispirazione li sorregge, i Nostri dimostrano di saper piazzare la zampata: penso all’arcisentito, ma godibilissimo, giro black’n’roll di Nidstong –già nota ai fan più attenti grazie all’omonimo EP dello scorso agosto-, e soprattutto alla conclusiva title track, ambizioso tour de force che si snoda lungo dieci minuti di pura epicità guerresca, tra classici cori vichinghi e maestosi passaggi strumentali.

Purtroppo si tratta di blitz estemporanei, di sporadiche folate che non riescono a mascherare una manovra offensiva spesso sterile, nient’affatto agevolata da suoni poco ficcanti e da una copertina d’inusitata sciatteria.

Insomma, bene ma non benissimo.
Come sempre accade con gli Einherjer.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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