Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:48 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. HUMAN OBSOLESCENCE
  2. PERFECTING SLAVERY
  3. INANIMATE
  4. DEVOURING THE ESSENCE OF GOD
  5. ONE PERCENT INCOMPLETE
  6. LOATHED IN LIFE / PRAISED IN DEATH
  7. BY MY DEMONS
  8. LABOREM LIBERAT TE
  9. THE INEVITABLE RETURN TO DARKNESS
  10. NIGHT'S BLOOD (DISSECTION COVER)

Line up

  • Charles Elliott: vocals, guitars
  • Scott Fuller: drums
  • Eliseo Garcia: bass
  • Andy Nelson: guitars

Voto medio utenti

Parziale sterzata sul groove quella che i californiani Abysmal Dawn effettuano sul loro quarto capitolo, si slegano in piccola parte dal loro death metal tecnico d'assalto in favore di qualche traccia più lenta, lineare e con minori cambi di tempo.

Il problema è che i pezzi che vanno in questa direzione dicono poco e si rivelano stancanti abbastanza velocemente. Su altri brani provano qualcosa di diverso, ad esempio Loathed in Life / Praised in Death, dall'inizio sospeso che si evolve in un headbanging in cui è difficile rimanere fermi, voci "minacciose" poste in secondo piano che ogni tanto si intrufolano, ma diventa presto troppo ripetitiva e non comunica niente di che.

Dove gli Abysmal Dawn sono ancora forti sono brani come l'opener Human Obsolescence dalla maggiore velocità e dalla notevole potenza sprigionata, oppure The Inevitable Return to Darkness dalla partenza a frustata, ritmiche arrembanti, blast furiosi, una canzone sostenuta molto bene che emana furia e non si arresta, anche il cantato si abbassa e con queste piccole variazioni riesce ad acchiappare l'attenzione. Naturalmente c'è l'immancabile breakdown ma si sente la cattiveria, la rabbia vera. Anche Perfecting Slavery spinge a dovere diventando via via più da mosh con variazioni riuscite, un buon assolo (guest Christian Munzner ex-Obscura e Necrophagist) con sotto un pregevole lavoro di riffing, risulta poi parecchio melodica con le linee delle chitarre che si scambiano. Il cantato di Elliot è purtroppo inferiore sia per potenza che per varietà se paragonato alle prove precedenti, sembra più lontano, dietro agli strumenti. Altra ospitata da segnalare è quella di Bobby Koeble (ex-Death periodo Symbolic, ora dedito al jazz) su Devouring The Essence Of God, brano vagamente grooveggiante ma niente di che. Proseguendo con le tracce, sono vittima di una finta sorpresa su Night's Blood, colpito da una partenza carica e veloce, sento un melodic death molto apprezzabile con bei cambi, bei riff, in pochi secondi c'è un sacco di ciccia ma... aspè, la conosco. Grazie alla cippa, sono i Dissection...

Tutto è suonato benissimo e non ci piove, il loro lavoro lo fanno ancora alla grande, sfregiare, ma devono decidere meglio come affrontare certe situazioni. Leveling the Plane of Existence (disco del 2011) era altra roba, lì quando rallentavano erano soffocanti, ti toglievano il respiro e c'era una sensazione sinistra forte, ora scomparsa.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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