Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:41 min.
Etichetta:Metal Mind

Tracklist

  1. BLOOD DESIRE
  2. CHAOS
  3. ... AND THE ANGELS SING
  4. DREAMWORKER
  5. LETHAL DREAMS
  6. ELECTRONIC ZOMBIES
  7. INDUSTRIAL DISEASE
  8. SYNTHETIC FUTURE
  9. LOST IN ECSTASY
  10. COLD

Line up

  • Lady "MARTEX": vocals
  • Mr. "D": guitars
  • Mr. "OZZ": bass
  • Mr. "VERYMETAL": guitars
  • Mr. "BLASFEMO": guitars
  • Mr. "RAMBO": drums
  • Mr. "RAIDEN": keyboards

Voto medio utenti

Gli Enter Chaos rappresentano il riassunto della scena estrema polacca odierna, un progetto nel quale convergono componenti provenienti dal "circle of tyrants" formato delle band più importanti del paese, quali, giusto per fare qualche nome, Trauma, Behemoth, Dies Irae e Cenotaph. Sotto i nomi invero piuttosto ridicoli di Mr.Rambo, Mr. "Verymetal" si celano quindi musicisti di tutto rispetto, che mostrano tutta la loro bravura, il loro mestiere e la loro voglia di divertirsi dando vita ad una decina di canzoni nelle quali si dilettano spesso a scambiarsi gli strumenti e ad invitare diversi ospiti, senza però scalfire l'amalgama generale del lavoro. "Dreamworker" è infatti il lavoro di un gruppo maturo e solido a tutti gli effetti, e si muove brillantemente mantenendosi costantemente su coordinate sempre veloci, precise ed invariabilmente estreme, ora strizzando l'occhio agli At The Gates (con l'iniziale e diretta "Blood Desire" e con la cover conclusiva "Cold"), ora a certe sonorità d'oltreoceano in stile Immolation (come nella titletrack, dall'incedere nervoso e spezzettata da numerosi cambi di tempo). Il punto debole del gruppo però prende il nome di Lady "MARTEX", alias Marta Meger, la quale dona al gruppo una prestazione vocale assai sfiatata e priva di mordente, una sorta di freno a mano tirato che toglie smalto a tutto il disco e lascia un retrogusto amarognolo a quello che altrimenti sarebbe un disco di ben altro spessore. Di assoluto livello invece la produzione e la cura grafica, che dimostrano comunque come gli Enter Chaos abbiano avuto a disposizione un ottimo sostegno economico e le collaborazioni più prestigiose della loro zona. Archivio quindi "Dreamworker" come un lavoro riuscito a tre quarti, che sarà graditissimo ai cultori del metallo estremo made in Polish, in attesa di constatare se effettivamente gli Enter Chaos avranno intenzione di proseguire come un gruppo a tutti gli effetti o se, contrariamente alle loro dichiarazioni, continueranno ad essere fondamentalmente una side project band. Ai posteri l'ardua sentenza...
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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