Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2014
Durata:38 min.
Etichetta:Scarlet Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. WORLD OF TOMBS
  3. DIABOLICAL ENGINES OF TORMENT
  4. UNPURE SALVATION
  5. PLAGUE PROPAGANDA
  6. …OF FLESH AND DARKNESS
  7. IN TORTURE WE TRUST PT. II
  8. THIS UNHOLY DWELLING
  9. BLESSED BY FOULNESS
  10. TWISTED MASS OF BURNT DECAY (AUTOPSY COVER)

Line up

  • Hellpig: guitars
  • S.: vocals
  • Harm: drums
  • Haxen: bass

Voto medio utenti

Scarno, grezzo, potente, malvagio.

Basterebbero questi pochi aggettivi per rendere bene l'idea della concezione di black metal degli Horned Almighty. Bandita ogni finezza o deriva tecnico/sinfonica, il gruppo danese concentra nel nuovo World of Tombs una dose di nero metallo strettamente imparentata con la lezione di Carpathian Forest, Venom e Darkthrone. Passano le stagioni, gli album si succedono, ma arrivati al quinto capitolo, il suono dei Nostri non si sposta dal sincero caos misantropico a cui ci hanno abituato. Nemmeno il passaggio alla nostrana Scarlet Records (ennesima label per la band, che pare collezionare etichette come punti della Coop) ha sortito effetto nel loro songwriting, gli elementi sono ridotti all'osso ed esasperati nella loro presenza.

Ci troviamo davanti ad un basso distorto e potentissimo che supporta una batteria con tanto groove, che si trova a proprio agio tra up-tempo e mid-tempo, mentre la chitarra e tutto il suo fruscio si uniscono al convincente latrato di Simon Petersen, che riesce a prodigarsi in growl intensi e mucolitici, virando con frequenza anche in scream. Tolta l'ultima traccia più atmosferica e rallentata, il resto della musica vede nell'unione di thrash, punk e dissonanze tipacamente black, l'unica via per spargere il seme dell'odio presente nei blasfemi testi eruttati dal singer. Ci sono anche diverse accelerazioni e parti sparate a velocità sostenute, momenti in cui anche gli Impaled Nazarene vengono in mente, ma il tutto, nonostante sia assolutamente privo di originalità, funziona perché la passione degli Horned Almighty e palpabile, sincera, malata. La produzione asciutta e potente, perfettamente adeguata alla proposta, veicola la cattiveria della band nel modo giusto, per farvi saltare e scapocciare.

Certo, l'originalità non alberga qui e le pretese di evoluzione stanno a zero ma, proprio per questo, il disco trasmette un fascino atavico fortemente magnetico. For die hard fans only.
Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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