Nella mia pur abbastanza breve militanza tra i bit di Eutk e, prima di quest'esperienza, come "semplice" ascoltatore, mi pare di poter registrare un sensibile miglioramento generale nel livello medio del "sottobosco" delle formazioni italiane dedite al rock "alternativo" (definizione, se possibile, ancora più enigmatica di molte delle già abbastanza incomprensibili etichette che disperatamente vengono utilizzate nel tentativo, di spiegare "con le parole" la musica), offrendo un panorama piuttosto variegato di discretamente valide formazioni, che abbastanza spesso evidenziano anche la fondamentale qualità di ricercare (magari non sempre in modo lucido) una propria strada senza uniformarsi pedestremente ai modelli dominanti.
Il problema, semmai, riguarda la grande industria del disco, che difficilmente è disposta a rischiare e preferisce affidarsi ai soliti nomi di consolidato riscontro commerciale o, al limite, offrire possibilità d'emersione a quelle bands che si rivolgono, per le loro esibizioni, in modo apertamente "smaccato" a questi ultimi artisti di "successo". Per i gruppi che scelgono, poi, di utilizzare la "lingua di Dante", le difficoltà aumentano ulteriormente, poiché svaniscono quasi del tutto le possibilità di rivolgersi a lidi discografici internazionali, per un'eventuale affermazione.
Una breve dissertazione per introdurre questo disco dei Rossometile e per inquadrare le difficoltà che la capace formazione campana dovrà probabilmente affrontare, pur rivelandosi come un'altra interessante realtà della scena musicale di pop-rock cantato in italiano, presentandosi con un prodotto, fin dal primo ascolto, piuttosto fresco e moderno.
Sono ormai parecchi anni che i nostri si "sbattono" per emergere e dopo un paio di demos e l'ingresso della vocalist Tiziana "Tuzzi" Nucera (scelta sicuramente vincente), avvenuto nel 2003, ecco vedere la luce, questo "Ultimaria", Cd autoprodotto di otto brani.
Leggendo le note relative alla fase di gestazione dell'album, si evince che gli sforzi profusi sono stati sicuramente ingenti, ma i risultati ottenuti non possono che ripagare la compagine salernitana.
Registrazione pulita ed eccellente produzione contrassegnano queste otto canzoni di rock raffinato, eleganti, varie di ritmi e sfumature, contraddistinte dall'uso calibrato dell'elettronica e in cui la comunicazione emotiva che le solca disegna una prova dal gusto superiore.
Testi dalle tematiche non troppo complesse, frutto, però, d'analisi abbastanza profonde e piuttosto ricchi d'intensità emozionale esibita anche grazie alla piacevole voce di Tuzzi, sempre perfettamente inserita nelle trame di ottime tracce come l'entusiasmante "Onde", che coinvolge con le linee chitarristiche, quelle vocali e il prezioso lavoro tastieristico o come la liricamente particolare "Luci sulla Luna" che, partendo da aneddoti legati ad avvistamenti alieni apparentemente inspiegabili, diventa metafora di ricerca (interiore?) di qualcosa che in questa "dimensione" non si riesce a trovare (tema che, in ogni caso, caratterizza, sotto varie forme espressive, un po' tutto l'album).
Le melodie morbide di "Sole che cammini" e della struggente "Con le lacrime", ci conducono a "Ripetizione" (molto bella) con le sue atmosfere acustiche ed interessanti soluzioni vocali, accompagnate da aperture più decise nel finale di brano, alla title-track divisa in due parti, nuovamente alquanto ispirata nel suo crescendo d'emozioni, per concludere il percorso con la quiete ritrovata di "Quando partii …"
L'augurio non può che essere quello che "Ultimaria" riesca a diventare il tramite per ottenere una meritevole esposizione e magari, consentire ai Rossometile il "salto di categoria", convincendo qualcuno di quei discografici di cui si parlava in precedenza a destarsi dal torpore e portarli all'attenzione del grande pubblico.