Copertina 5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:Black Lotus
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FIGHT
  2. DOGFACE
  3. STEALING GRACE
  4. HAIL TO BLOOD
  5. BANION
  6. BETTER WHEN BETRAYED
  7. MARTIAL LAW
  8. HELLHOLE
  9. PAVING THE WAY

Line up

  • Wade Black: vocals
  • Rick Renstrom: guitars
  • Emo Mowery: guitars
  • Stephen Elder: bass
  • Richard Cristy: drums

Voto medio utenti

Ho letto ovunque recensioni ottime di questo debutto dei Leash Law, band che vede tra le proprie file nomi illustri del panorama metal attuale, dall'ex-Crimson Glory/Seven Witches Wade Black al guitar hero Rick Renstrom, ma anche l'ex-Iced Earth Richard Christy alla batteria. Mi aspettavo un gran disco di heavy senza compromessi, invece mi sono trovato una pioppa incredibile fatta di melodie facili, soluzioni stilistiche banali e abusate. Questo "Dogface" alla quarta canzone mi fa venire il latte alle ginocchia e dopo aver sentito il refrain terribilmente catchy di "Stealing Grace" l'orticaria è tanto forte che viene da buttare dal balcone il cd.
Al di là delle buone prestazioni individuali, con un Wade Black che si riscatta in parte dalla deludente avventura con i Seven Witches (ma "Astronomica" resta anni-luce distante), questi Leash Law riescono a confezionare solo canzoni di una banalità disarmante, e non basta il talento di Rick Renstrom per arricchire composizioni deboli e povere, in cui il songwriting è prevedibile e sempliciotto; lo stesso Richard Cristy si rende autori di parti di batteria anonime e incredibilmente monotone.
Oltre alla già citata "Stealing Grace" si meritano la palma di canzoni orrende anche la opener "Fight" o la strafritta "Banion", con la timbrica sguaiata di Wade Black assolutamente fuori luogo.
Insomma, lasciate proprio perdere, e prima di fidarvi di chi vi ha parlato di "heavy metal senza compromessi, nella sua forma più pura", date un ascolto ai sample che trovate sul sito ufficiale.
Per quanto mi riguarda, un album easy-listening completamente da dimenticare, che non arriva certo alla sufficienza. L'unica cosa accettabile sono i testi, che perlomeno non trattano i soliti argomenti ritriti del power più becero. Per il resto, si tratta di un album assolutamente inoffensivo.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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