Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:48 min.
Etichetta:Black Widow
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. INTRO
  2. A FOREST MASS
  3. BLACK ARCADIA
  4. REVENANTS OF WAR
  5. IN MITHRA’S DEN
  6. BODYSNATCHERS
  7. STRAMONIUM EXPERIENCE
  8. SHAMLESS
  9. REQUIEM FOR THE HUMAN BEAST

Line up

  • Mercy La Morgue: vocals
  • Lord Ruthven: guitar
  • Dr. Polidori: guitar
  • Dr. Freudstein: bass
  • F. Rosenkranz: drums

Voto medio utenti

Black Widow mette a segno l’ennesimo buon colpo riportando in vita l’unico album registrato dagli Zess, formazione nostrana esistita per un breve periodo dopo la metà degli anni ’80, che vedeva tra le sue fila due personaggi divenuti poi importanti nella scena heavy nazionale: il cantante Mercy ed il chitarrista Diego Banchero, protagonisti insieme nei Malombra ed Il Segno del Comando.
Gli Zess registrarono “Et in Arcadia ego” a Genova tra il dicembre ’87 ed il gennaio ’88, ma il lavoro non fu mai pubblicato pare per il totale disinteresse dei discografici dell’epoca verso quel tipo di sonorità pesanti ed oscure. Infatti si tratta di un’opera che oggi potremmo definire heavy-doom, una sorta di amalgama tra le sonorità e le atmosfere più cupe della Nwobhm e quelle degli eredi ottantiani dei Black Sabbath, i vari Trouble, Candlemass, Obsessed, stile che negli ultimi anni sta vivendo una seconda giovinezza per merito di un cospicuo movimento underground.
Un suono roccioso gravido di mistero e riferimenti gotici ed orrorifici, un’atmosfera plumbea e spettrale sin dall’indovinata copertina sulla quale campeggiano lugubri croci celtiche immerse nelle tenebre. Il debutto del gruppo si presenta straordinariamente attuale, con la sua miscela di riffs densi e minacciosi ma allo stesso tempo dinamici e graffianti, conditi da un solismo corposo e dalla forte vena melodica espressa da un’imberbe Mercy, il quale inizia ad esplorare quei toni teatrali e drammatici che svilupperà poi completamente nei suoi progetti successivi.
Nel disco degli Zess è poco presente quella mortifera lentezza strutturale comunemente associata al doom, piuttosto l’incedere si rivela massiccio e potente, di stampo prettamente metallico, combinato con atmosfere sulfuree e decadenti dal gelido fascino, vedi le iniziali “A forest mass”,”Black arcadia” e “Revenants of war”, quest’ultima ricca di frequenti cambi di tempo ed improvvise accellerazioni speed.
Notevole anche la vena dark-melodica della band, che si manifesta nella nostalgica ed ammaliante “In mithra’s den” e nella nervosa “The shameless”, con una bella linea vocale di presa immediata. Il miglior episodio è anche il brano più esteso e complesso, “Bodysnatchers” coniuga infatti un raggelante intro chiesastico con uno sviluppo speditamente heavy inframmezzato da parti lente ed orrorifiche, una canzone ben articolata che evidenzia l’ottimo potenziale a disposizione del gruppo, che purtroppo non ebbe modo di sfruttarlo fino in fondo.
Senza dubbio si tratta di un album valido ed interessante e sarebbe stato un peccato fosse rimasto per sempre sepolto in qualche cassetto. Bene ha fatto la Black Widow a riproporlo ora, visto l’ottimo stato di salute per questo genere di sonorità, e chissà se Mercy e Banchero tra i loro vari impegni non troveranno il tempo per dare un seguito a questo datato ma significativo lavoro.

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 dic 2021 alle 14:30

Concordo in toto con la recensione di cui sopra, questo album merita di non essere dimenticato, proprio perché rappresenta un ottimo esempio di heavy-doom suonato in maniera egregia, con idee ritmiche affascinanti ed una voce da gran cerimoniere che riesce ad essere sempre varia e mai invadente. Pur essendo l'edizione in vinile limitata a 500 copie, l'album è facilmente reperibile sul web a prezzi più che onesti, se amate i gruppi citati nella recensione, ai quali aggiungerei anche i mitici Death SS e Paul Chain, dateci un ascolto!

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