Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:57 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. ORIGINS
  2. THE NAMELESS
  3. FROM DARKNESS
  4. CELTOS
  5. VIRUNUS
  6. NOTHING
  7. THE CALL OF THE MOUNTAINS
  8. SUCELLOS
  9. INCEPTION
  10. VIANNA
  11. THE SILVER SISTER
  12. KING
  13. THE DAY OF STRIFE
  14. OGMIOS
  15. CARRY THE TORCH
  16. ETERNITY

Line up

  • Merlin Sutter: drums
  • Anna Murphy: hurdygurdy, vocals, flute
  • Rafael Salzmann: guitars
  • Chrigel Glanzmann: vocals, mandola
  • Kay Brem: bass
  • Nicole Ansperger: fiddle
  • Ivo Henzi: guitars
  • Patrick Kistler: tin & low whistles, bagpipe

Voto medio utenti

Gli svizzeri Eluveitie sono attualmente una delle figure di spicco del panorama folk metal. Sin dal 2003, anno del debutto discografico con Vên, la band ha ottenuto punteggi altissimi nelle recensioni dei propri dischi e, man mano che l'esperienza è cresciuta e la produzione si è fatta più importante (soprattutto dopo il debutto in Nuclear Blast), i pareri positivi non hanno fatto altro che aumentare fino ad arrivare a giudizi d'eccellenza con lo scorso Helvetios. Il mix che ha fatto degli Eluveitie il gruppo di riferimento per quanto riguarda la rievocazione dell'antica musica celtica è sempre stata la composizione di brani altamente evocativi, con strumenti tradizionali/folkloristici con l'aggiunta di un metal alle soglie dell'estremo (limite mai varcato). Con Origins la formula non cambia, forse tornando in lieve maniera al sound dei primi album, soprattutto a Slania, e probabilmente gli amanti del combo svizzero che non hanno ascoltato solamente le ultime due uscite si sono accorti di questo. Anche stavolta ci troviamo dunque di fronte a suggestive musiche che rievocano le radici, gli antichi miti e leggende celtiche, con una Anna Murphy sempre più presente, qualche spruzzo di metal estremo con il growl di Chrigel Glanzmann e una bella commistione di strumenti folkloristici. Fino a qui tutto normale, grande album penserete, arriverà il solito punteggione, invece no. Il disco è ben fatto, nulla da ridire sulla qualità del songwriting o sulla produzione, però siamo alle solite, potremmo dire che se gli Eluveitie seguiranno questa strada rimarranno con lo zoccolo duro di fans a seguirli e perderanno il metallaro onnisciente? Potrebbe anche essere. La fossilizzazione è la più brutta delle fiere che si parano dinnanzi ad un gruppo di così alta capacità e fama. Il gruppo svizzero rischia di trovarsi di fronte alle tre bestie del decadimento, per ora siamo alla lonza, se alle prossime passeranno pure il leone ed la lupa saluteremo caldamente l'originalità e la finezza per ascoltare un gruppo compassato e oramai contorto su se stesso. Questo è solamente un ammonimento per una band che ha la forza di spingere ancor più di quanto fatto sino ad ora, di stupire nuovamente, probabilmente questa sarà una delle poche recensioni dove vedrete una critica a questo album, ma è indubbiamente necessaria. Per ciò che riguarda Origins, si hanno sedici tracce dalla diversa durata ed eterogenea stilistica, alcune dove l'elemento metal prevale, altre dove il folk primeggia, altre ancora in cui gli Eluveitie sembrano gli Within Temptation (?!!?). Una delle canzoni più incisive è sicuramente la seconda Nameless, che viene subito dopo la canonica intro Origins, dove l'aggressività, il ritmo, il growl e il sottofondo folk si amalgamano alla perfezione. La stessa ottima trama continua con le seguenti From Darkness e l'evocativa e altamente folkeggiante Celtos. Con Virunus cominciano ad avvertirsi le prime botte d'arresto, ovvero una sottile mancanza d'originalità, quella bruttissima sensazione di già sentito che, dopo l'intermezzo Nothing, ci scorta a The Call of the Mountains. Qui ecco gli Within...cioè gli Eluveitie portare una traccia pressoché inutile e priva di ispirazione metallica, la salvezza arriva con la successiva Sucellos con la forte carica folk e l'aggressività finalmente sdoganata. Dopo la buona ma non straordinaria Inception arriva Vianna, dove la band svizzera ritorna col lato più melodico e in questo caso riesce sicuramente ad esprimersi meglio rispetto a The Call of the Mountains. Il metallo ritorna con The Silver Sister, possente e violenta death track, che cede il passo alla ottima King, dove gli Eluveitie fondono tutti gli elementi che li hanno portati alla Gloria (sostantivo da adoperare con molta attenzione!). The Day of Strife mantiene lo stile sullo stesso piano della precedente, così come Carry the Torch che è comunque più cadenzata e melodica. Il disco viene chiuso dalla tranquilla outro Eternity.
Al termine di Origins c'è ben poco da dire visto l'ampio preambolo dedicatogli. Durante questo 2014 abbiamo visto alcune uscite folk di rilievo, come il nuovo Arkona, in cui si è sentita la parte folk assottigliarsi notevolmente, il capolavoro degli Elvenking, l'ottimo Equilibrium, la prossima uscita dei pirateschi scozzesi Alestorm, si aspettano inoltre gli irlandesi Primordial (che non saranno del tutto folk, ma possono essere inseriti ovunque, data la loro eccezionalità) e gli Eluveitie non arrivano sopra ai precedenti già pubblicati per alcune défaillance durante lo scorrere del disco. I fans ne saranno comunque entusiasti, gli amanti del folk lo apprezzeranno, forse il metallaro media resterà un po' intiepidito da questo nuovo capitolo discografico. Aspettiamo la prossima fatica e ricordiamo al gruppo svizzero che il leone dantesco è dietro l'angolo...

Video di King



Video di The Call of the Mountains

Recensione a cura di Stefano Giorgianni

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 02 set 2014 alle 14:14

Delusione... Non vorrei essere frainteso, la qualità dell'album e del gruppo è rimasta altissima, ma il disco presenta un paio di episodi memorabili, pezzi splendidi che però sembrano la copia frullata di canzoni già sentite sugli album precedenti, ed è una cosa che avevo già notato su Helvetios. Intro, strofa, ritornello, si ripete tutto due volte, poi un bridge con qualche virtuosismo folk, altro ritornello e fine. E, a mio parere, troppi pezzi che potevano anche rimanere in studio.

Inserito il 04 ago 2014 alle 14:25

sì, tutto il pezzo in ogni lingua, quella del link è solo una presentazione. ma sono delle bonus presenti solo nella versione venduta sul sito NB o su itunes, mi pare.

Inserito il 04 ago 2014 alle 10:30

Quella della multilingua non la sapevo mica! Ma TUTTA la canzone è cantata in ogni lingua o è a pezzi come nel video che hai postato?

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