Kaledon - Legend of the forgotten Reign - Chapter 1: The Destruction

Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2002
Durata:48 min.
Etichetta:Steelborn
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE CALLING
  2. IN SEARCH OF KALEDON
  3. ARMY OF THE UNDEAD KING
  4. THUNDER IN THE SKY
  5. STREETS OF THE KINGDOM
  6. SPIRIT OF THE DRAGON
  7. HERO OF THE LAND
  8. GOD SAYS YES
  9. DEEP FOREST
  10. DESERT LAND OF WARRIORS
  11. THE JACKAL'S FALL

Line up

  • Alex Mele: guitars
  • Claudio Conti: vocals
  • Tommy Nemesio: rhythm guitar
  • Paolo Animal Lezziroli: bass
  • Daniele Fuligni: keyboards
  • David Folchitto: drums

Voto medio utenti

The time has come...finalmente è arrivato il tempo del debut album per i Kaledon, eroi consacrati del becer power nazionale, sulla scia dei migliori Custard, Crystal Eyes e Freternia, ma con qualcosa in più di becerume sia a livello di immagine e di look, con quel tocco di "tamarraggine" italiana che si nota sempre, sia a livello di musica e cori, davvero tronfi e maestosi sia nel loro incedere che nel volume, davvero posto in primissimo piano rispetto agli altri elementi. Lo spirito grezzo e sgraziato dei Kaledon da demo è stato spazzato via da questo primo "Legend of the Forgotten Reign", uscito per una sotto etichetta della Northwind Records, primo episodio di una quadrilogia ideata dal chitarrista e leader Alex Mele, abbondantemente raccontata e commentata nell'esauriente booklet, davvero ben realizzato e completo in ogni suo aspetto. L'ingresso in formazione del nuovo singer Claudio Conti e del drummer David Folchitto, anche negli Stormlord,
hanno sicuramente giovato alla band, molto più matura e competitiva a livello di prestazione e supportata da un songwriting assolutamente all'altezza ed incentrato su un power di matrice spesso alternata tra elementi speed, cadenzati ed epici, elementi perfettamente manifestati dall'intro "The Calling" e dalla coinvolgente opener "In Search of Kaledon", protagonista di un refrain e di un finale davvero maestosi, così come la seguente "Army of the Undead King", sulfurea e fiera nel proprio incedere. Altri convincenti episodi sono l'immediata "Thunder in the Sky", "Hero of the Land" e la celebre "Spirit of the Dragon", un vero monumento al BECERO (ascoltare per credere!!!) mentre un po' anonima risulta la lunga "Streets of the Kingdom", forse l'unico brano un poco sottotono. Si conclude con i due capolavori del cd, la strutturata suite da quasi 10 minuti "The Jackal's Fall", un po' la summa artistica della band capitolina, e l'immortale "God Says Yes", a mio avviso il cavallo di battaglia di Mele e compagni, praticamente la canzone becer power perfetta in ogni suo elemento, il testo, la linea vocale, la musica, la produzione...insomma tutto! Molti critici a questo punto potrebbero obiettare..."sì ma la pronuncia molte volte è errata", oppure "la metrica dei testi spesso è troppo corta/lunga rispetto alla strofa" e cose del genere, sempre se non avessero bocciato inesorabilmente il
power dei nostri, invece no! E' proprio questo il bello, il becer power vuole queste cose quando sono spontanee e naturali ed è in questo modo che i Kaledon hanno dato alla luce un grande album, con la loro sincera attitudine che ho potuto anche testare in ambientazione live. Statene alla larga, o elitari del metal, o verrete spazzati da frasi come "Fighting the bad king with the Sword, Riding the Dragon for Our Life!!!", grandi Kaledon!!!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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