La furia annichilente dei
Vanna, quintetto fondato ormai dieci anni fa e proveniente da
Boston, prosegue indomita nel loro quinto album intitolato "
Void", che segue di un solo anno l'interlocutorio episodio del 2013 "
The Few and the Far Between", meno di mezz'ora atta a presentare il nuovo chitarrista, anche alle voci,
Joel Pastuszak (in luogo dello storico
Evan Pharmakis) insieme al drummer
Eric Gross, e perlopiù incentrato sulla velocità ed un approccio più semplice e lineare.
Qui le carte in tavola cambiano radicalmente.
Partiti come una "qualsiasi" band hardcore partorita dalla potente Epitaph, i Vanna sono divenuti una sorta di gruppo d'elite, con il loro post-hardcore apocalittico, quasi mistico, di matrice assai triste ed angosciante, sin dalle claustrofobiche e violentissime sferzate che rendono "Void" davvero un disco pesante nel termine di impatto, fino alle aperture più ariose e melodiche che talvolta appaiono qua e là durante l'ascolto del disco con concessioni a clean vocals che ad un distratto ascolto potrebbero far scambiare i Vanna con uno dei tanti gruppi metalcore attuali, mentre "Void" è tutt'altro che un disco di facile accesso nè tantomeno predisposto alla melodia o all'essere catchy.
Anzi, la title track posta come opener mette subito le cose in chiaro, presentando un riff urbano e groovy pesante come un blocco di cemento ed in effetti "Void" è senz'altro il disco più estremo mai composto dalla band, del Massachussets, sebbene già dalle seguenti "
Toxic Pretender" e "
Holy Hell" si possano apprezzare le qualità più soft dei Vanna, che farciscono i brani di una linea vocale pulita a dir poco coinvolgente, alternata a scream sempre ben presenti e deflagranti.
Ci pensano "
Digging" ed il conclusivo e spiazzante quasi shoegaze di "
Bienvenue", tra le altre, a scoprire completamente quel lato "post" dei Vanna, che potrebbero completare o quantomeno proseguire la loro evoluzione già nel prossimo capitolo della loro carriera.
Come primo disco per la Pure Noise non c'è male, dato che a nostro avviso siamo di fronti senza ombra di dubbio al capitolo più interessante e maturo della loro discografia.
La solita etichetta "
per fans di Converge ed Every Time I Die" non basta più.
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