Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:64 min.
Etichetta:Gain Music

Tracklist

  1. DIVINE JUSTICE
  2. DEAD PILOT.
  3. MONEY, BLOOD, CRUCIFIXUS
  4. TOWARDS THE LIGHT
  5. I AM THE PLAGUE
  6. SET THE SAIL
  7. GIVE IT A TRY
  8. FALSE FLAG
  9. I PROMISED YOU NOTHING
  10. TASTE THE MUD
  11. A SHELTER FROM HARM
  12. EPILOGUE
  13. INSANE STAYS SANE
  14. MOSCOW MORNING (BONUS TRACK)
  15. DIE TOMORROW (BONUS TRACK)

Line up

  • Tony JJ: vocals
  • Henrik Danhage: guitars
  • Fredrik Larsson: bass
  • Jonas Ekdahl: drums

Voto medio utenti

Nuovo lavoro, il secondo sulla lunga distanza, per gli svedesi Death Destruction, una formazione che raccoglie musicisti che si sono già fatti conoscere incidendo e suonando con altre realtà musicali, quotate e di spessore come, ad esempio, Evergrey, HammerFall, In Flames, Transport League o Fear Factory.

Ricordo bene come l'omonimo album d'esordio non avesse trovato particolari consensi da queste parti, e su questo "II" non si notano pensieri, parole, opere e omissioni in grado di cambiare questo canovaccio.

Se l'opener ha dalla sua un tiro e un deciso attacco frontale che tanto concede allo Swedish Death Metal quanto ai Pantera, la seguente "Dead Pilot." si perde, e quasi infastidisce, puntando tutto sul groove e votata alla ricerca di soluzioni a effetto, andando a rubacchiare idee e spunti vocali dai Faith No More e Alice In Chains per ficcarli a casaccio nel proprio songwriting.
Un po' a sorpresa "Money, Blood, Crucifixus" si inerpica con passo rockeggiante e southern, per poi cozzare contro un cantato forzatamente sguaiato e un'aggressività puramente formale, che lasciano davvero perplessi, rinnovando il concetto già espresso in occasione del loro omonimo album d'esordio: sembrano un po' buttati lì per caso.

Da segnalare che rispetto al precedente lavoro c'è stato un avvicendamento dietro al microfono, con Tony Jelencovich che ha rimpiazzato Jimmie Strimell, ma tra le pieghe musicali di "II" non si ravvisa alcun sensibile segno di miglioramento.

"Towards the Light" e "Die Tomorrow" invitano alla noia, "Give It a Try" e "A Shelter from Harm" (dove invece ci provano pure con sonorità malsane e oscure) direttamente al tasto skip, mentre si riesce giusto a soffermarsi su "I Promised You Nothing" (dove i Venom flirtano con il Metal Core e con i Rage Against The Machine), "Epilogue", quest'ultima forse solo per il titolo (comunque ingannevole: mancano altri tre brani alla fine del disco) e "Insane Stays Sane", pur sempre sguaiata ma dalla discreta spinta a livello ritmico.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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