Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:55 min.
Etichetta:IAV Records

Tracklist

  1. HYPERVENTILATING
  2. BREAKING DOWN
  3. A BEAUTIFUL MISTAKE
  4. FORTUNE FAVOURS THE BLIND
  5. YOU THE SHALLOW
  6. EMBRACE THE LIMITLESS
  7. ORPHEUS
  8. THE DOMINATION GAME
  9. PEACEKEEPER
  10. IT'S A WONDER
  11. THE MORNING LIGHT
  12. SUMMERS ALWAYS COME AGAIN
  13. SEASONS OF AGE

Line up

  • Danny Estrin: vocals, keyboards
  • Ashkey Doodkorte: drums
  • Scott Kay: guitars
  • Alex Canion: bass, backing vocals
  • Simone Dow: guitars

Voto medio utenti

Cosa c'entra Chino Moreno dei Deftones con una band prog-metal australiana? Un bel fico secco, direte voi. E invece. Già, perchè il buon Chino ha paragonato l'ugola del singer dei Voyager, Daniel Estrin, a quella di Simon LeBon, sogno erotico (neanche tanto) segreto di milioni di pulzelle negli eighties.
E il paragone, per quanto bislacco, non è affatto azzardato: Daniel ha quel timbro baritonale e caldo, molto pop oserei dire, ma che si sposa alla perfezione con il sound intelligente, potente e meccanico della sua band, qui giunta al quinto capitolo della propria esistenza discografica.

"V" è il classico album dei Voyager, per chi di voi li conoscesse già: strutture cadenzate e arzigogolate, ritornelli ariosi e melodici, tecnica a vagonate ma sempre al servizio della forma canzone, tanto che anche in questo nuovo dischetto non troverete tracce che sforino i 5 minuti e spicci.

Introdotto dal singolo "Breaking Down", perfetta epitome del platter, "V" si dipana per circa 54 minuti, offrendo all'ascoltatore composizioni molto ben rifinite e cesellate, poggianti su un prog-metal tecnico e melodico, con l'unica pecca di assomigliarsi, alla lunga, un pò tutte tra di loro. Intendiamoci, qui la qualità c'è e si sente, ma molti dei brani di questo album hanno la spiacevole tendenza a suonare molto, molto simili tra di loro, bruciando così dopo una ventina di minuti l'eventuale effetto sorpresa che in passato i Voyager avevano saputo regalarmi, e penso soprattutto al bellissimo "I am the ReVolution" targato 2009.
Poco male, in "V" c'è tanta carne al fuoco, ed è un disco prodotto benissimo, che è tranquillamente in grado di offrire all'ascoltatore quasi un'ora di prog-metal di gran classe. Consigliato.


Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 giu 2014 alle 01:45

L'album di debutto dei Noveria lo fa letteralmente a brandelli almeno su questo concordi?...

Inserito il 28 giu 2014 alle 22:39

io concordo con lo "Sbranf" invece..

Inserito il 27 giu 2014 alle 01:03

prog metal all'acqua di rosa e privo di mordente. La voce anonima e monocorde del cantante non aiuta di certo a far decollare questo disco che si accartoccia nei soliti cliché imposti dal genere.

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