Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:46 min.
Etichetta:Lifeforce Records

Tracklist

  1. ONE WAY TRIP
  2. MY HERO
  3. SWITCH
  4. PUSH ME DOWN
  5. WHEN THE CURTAIN CLOSES
  6. FAR FROM MY WIDOW
  7. NO ONE
  8. I AM WRONG
  9. MY FAVOURITE GAME ( THE CARDIGANS COVER)
  10. THE PRANKSTER
  11. ALL MY MEMORIES
  12. THE TRAP OF A PROMISE

Line up

  • Claudio Coassin: vocals
  • Ivan Odorico: guitar
  • Cristian Tavano: guitar
  • Ivo Boscariol: bass
  • Enrico Fabris: drums

Voto medio utenti

I Fake Idols hanno preso vita quando il percorso musicale dei Raintime ha concluso il suo ciclo vitale, infatti, vi ritroviamo due membri storici quali il cantante Claudio Coassin e il batterista Enrico Fabris, ma anche il chitarrista Ivan Odorico, che non solo ha fatto parte dell'ultima line-up dei Raintime, ma ha anche militato in quegli Slowmotion Apocalypse dai quali arriva anche il bassista Ivo Boscariol, con l'ex chitarrista degli Jar of Bones, Cristian Tavano, a completare il tutto.

Un sacco di ex quindi, ma con i Fake Idols che cercano di non guardare troppo al passato, per quanto il legame con i Raintime sia innegabile, dato che hanno preso il nome da una delle canzoni di "Psychromatic", il loro ultimo parto discografico.

Quello che hanno poi allestito i Fake Idols sul loro autointiolato album d'esordio è un Hard Rock dall'approccio e dai suoni freschi, accattivanti e moderni, proprio le coordinate sulle quali si muove l'iniziale "One Way Trip", un brano scattante scandito da un ottimo Claudio Coassin, che nella successiva "My Hero" si vede affiancare dall'altrettanto valida e grintosa Mia Coldheart, cantante delle Crucified Barbara.

L'approccio stradaiolo e modernista fanno di "Switch" uno dei momenti clou dell'album, che ad ogni modo non perde mai di intensità, nemmeno quando i nostri si avventurano nella cover di "My Favourite Game", fortunato hit dei The Cardigans. Non è certo facile evitare di farsi catturare dal refrain e dalle ritmiche irresistibili delle adrenaliniche "Push Me Down" e "The Prankster", oppure da quelle di una più ragionata "Far from My Widow" e della ballad conclusiva "The Trap of Promise", un brano che mi ha ricordato non poco i D.A.D. quando si propongono in questa veste.

Un nuovo nome... un nuovo album... un nuovo sound... nuovamente un buon risultato.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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