Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:60 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. TROUBLE IN A RED DRESS
  2. HOLD ME DOWN
  3. TWISTED SOUL
  4. WINTER SUN
  5. JUST A MAN
  6. HOLY WATER
  7. TWO HEARTS BEAT AS ONE
  8. KATHMANDU
  9. MADE FOR ONE ANOTHER
  10. MAGDALENE
  11. DON’T LET ME FALL
  12. HELLFIRE HIGHWAY
  13. SICILIAN KISS

Line up

  • Vinny Burns: guitars, keyboards
  • Nigel Bailey: vocals
  • Greg Morgan: drums

Voto medio utenti

La “savana” del rock melodico è da sempre popolata da polimorfici esemplari di felini, evidentemente perfetti per incarnare in maniera efficace l’immaginario maestoso, graffiante ed elegante di un suono che, lasciatemelo dire, nonostante i tentativi dei tanti detrattori, non morirà mai.
Ebbene, ai cari estimatori (moltissimi pure loro, per fortuna, e assai competenti e devoti …) di queste immarcescibili modalità espressive, dico che da oggi il branco dei suddetti mammiferi musicali si arricchisce di questi nuovi Tre Leoni britannici scolpiti nella roccia (cfr. la cover del Cd), piuttosto agguerriti e preparati per la conquista della supremazia di settore.
Oddio, due di loro tanto “nuovi” non sono, dacché frequentano ormai già da qualche tempo questi habitat sonori, e anche il terzo, benché in realtà “sconosciuto”, a quanto di rileva dalle foto promozionali della band, non sembra esattamente un “cucciolo” della specie.
Insomma, grazie all’esperienza, la classe e il talento di Vinny Burns (Dare, Ten, Asia) e Greg Morgan (Dare, Ten), all’ugola pastosa di un provetto carneade come Nigel Bailey (una vera sorpresa … che piacerà ai cultori di Gramm, Vaughn, Wetton e … Gary Hughes!) e alle cure produttive e al contributo compositivo di un nobile predatore italiano come Alessandro Del Vecchio, il debutto eponimo dei Three Lions appare una sontuosa esibizione di passione e intensità, capace di procurare imponenti brividi d’emozione per buona parte del ricco programma.
Alcune (pur gradevoli) situazioni vagamente interlocutorie non intaccano minimamente il notevole valore di un albo che, con il singolo “Trouble in a red dress” piazza subito un gioiellino di vibrante tensione espressiva, replicata istantaneamente dalla frizzante "Hold me down” (belli i bagliori Thin Lizzy-iani …) e da una scintillante “Twisted soul” in grado di ammaliare e artigliare i sensi con grande prontezza.
“Winter sun” inaugura il capitolo “ballate” attraverso un suggestivo clima soffuso ed evocativo, “Made for one another” aggiunge ulteriore “rigore” interpretativo alla materia, mentre la notturna "Two hearts beat as one” e la vivace “Don’t let me fall” si affidano ad atmosfere di stampo Foreigner / Bad English per sollecitare il lato più sentimentale dell’astante.
Ascoltatore che finirà inevitabilmente, poi, per essere avvolto dalla purezza hard n’ soul ad alta gradazione di “Just a man”, avvinto dalla grinta “adulta” di “Holy water” e stregato dal tocco cangiante ed esotico di “Kathmandu”.
C’è ancora tempo, infine, per il fiotto di energia sofisticata che impregna “Magdalene”, rendendola un altro momento vincente del disco, per il ruggito non eccessivamente “impressionante” di "Hellfire highway” e per la chiosa strumentale d’ispirazione Moore-esque denominata“Sicilian kiss”, non molesta eppure nell'insieme abbastanza trascurabile.
“Three lions” merita, dunque, di trovare una collocazione di prestigio nelle vostre adorate discoteche, sempre che gente come Ten, Dare, Magnum e Heartland già occupi un posto preminente all’interno delle suddette e dei vostri cuori di sensibili rockofilihear the roar!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 apr 2014 alle 20:38

Non sono propriamente un fan sfegatato di Ten e Dare, ma ci sono delle canzoni di questi gruppi che mi fanno impazzire. Gli Asia invece non li digerisco. Perciò sono davvero curioso di sentire questo album...

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