Valley Of The Sun - Electric Talons Of The Thunderhawk

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:45 min.
Etichetta:Fuzzorama Records

Tracklist

  1. WORN TEETH
  2. AS EARTH AND MOON
  3. MAYA
  4. NOMADS
  5. LASER VISION INTERMISSION
  6. WITHIN THE GLARE
  7. THE MESSAGE IS GET DOWN
  8. THE SLEEPING SAND
  9. GUNSLINGER
  10. CENTAUR RODEO

Line up

  • Ryan Ferrier: vocals, guitar
  • Aaron Boyer: drums
  • Ryan McAllister: bass

Voto medio utenti

La Fuzzorama Records è una delle principali promotrici del ritorno in auge di un certo tipo di hard-rock classico, una realtà discografica “piccola”, competente e molto agguerrita, che soprattutto grazie ai Truckfighters sta mettendo a frutto una brillante attività iniziata nel lontano 2003, contribuendo, di fatto, a rendere la piccola città svedese di Örebro una sorta di “nuova Seattle”.
Stavolta, però, la label decide di giocare “fuori casa”, spostandosi fino a Cincinnati per “scovare” questi Valley Of The Sun, un power-trio che dimostra di saper attingere con arguzia alla tradizione settantiana e di sapersi districare piuttosto bene tra le pieghe dello stoner, un genere in cui “sperimentare” è “un’impresa” spesso poi nemmeno tanto gradita dai suoi tanti estimatori.
Kyuss, Hermano, My Sister's Machine, House of Broken Promises, Soundgarden e The Quill sono i primi nomi che affiorano alla mente durante l’ascolto di “Electric talons of the thunderhawk”, un disco di notevole fervore e forza comunicativa, in grado di soddisfare “bisogni primari” del settore quali calore intenso, pulsazioni elettriche e vapori lisergici, il tutto coordinato da un “carattere” melodico piuttosto efficiente.
In tale contesto, Ryan Ferrier appare come il vero epicentro della band: cantante dalla vibrante timbrica Cornell-iana e vorticoso chitarrista con la foto dell’Homme che fu sul comodino, il nostro domina, ben assecondato da una potente sezione ritmica, un programma capace di unire interpretazione e composizione, forte d’idee chiare e dei mezzi necessari per realizzarle.
Ascoltare il blues palustre e catartico di “Worn teeth” e di “Nomads”, le bordate desertiche di “As earth and moon”, "Within the glare”, “The message is get down” e della viscerale "Gunslinger”, ma anche il pizzico di maggiore “affabilità” concessa a “Maya”, nonchè le ipnotiche liturgie acustiche di "Laser vision intermission”, vi condurrà esattamente dove agognate andare se amate questi suoni … un universo fatto di groove valvolare, luci accecanti, “strane” esalazioni, sudore, visioni caleidoscopiche e dosi massicce di stordimento emotivo.
Plauso particolare, poi, a “The sleeping sand” e, soprattutto, all’avvincente "Centaur rodeo”, in cui lo spirito più tipicamente hard-rock sembra avere il sopravvento, rielaborato con gusto, densità espressiva e attitudine.
In sede di commento finale aggiungo l’impressione che per ambire veramente alla sfida per il “trono” di categoria, ai Valley Of The Sun manchi ancora qualcosa in fatto d’incisività e intraprendenza … quisquilie da debutto (sulla lunga distanza), probabilmente …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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