Copertina 9

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2014
Durata:56 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. ET RESURREXIT (LIBERA ME)
  2. FROM THE EMBERS
  3. INNER FORCE'
  4. FURIA DE LIBERTAD
  5. MAITAGARRI
  6. SED DIABOLUS
  7. SPOILT VAMPIRE
  8. ETERNAL BREEZE
  9. MECHANICAL ETHOS
  10. ENCOUNTER AT CHRONOS' MAZE
  11. INDIGO
  12. HEALING
  13. HORIZONS

Line up

  • Zuberoa Aznárez: vocals
  • Gorka Elso: keyboards
  • Alexey Kolygin: guitars
  • David Carrica: drums
  • Odei Ochoa: bass-guitar

Voto medio utenti

Benvenuti al symphonic metal album dell'anno.

Per chi non li conoscesse, i Diabulus in Musica sono una band spagnola, attiva dal 2006, che arriva a questo terzo "Argia" dopo una rivoluzione quasi completa di line-up, che ha lasciato la band in mano al talentuoso tastierista Gorka Elso e alla (sempre più) strepitosa Zuberoa Aznárez, ossia LA MIGLIOR CANTANTE SYMPHONIC METAL ATTUALMENTE IN ATTIVITA'. Ecco. L'ho detto. Fatevi sotto, o voi estimatori di Tarja, Sharon, Simone, Floor e chi più ne ha più ne metta. Zuberoa ha la voce "totale": sussurri d'angelo, voce piena da soprano, potenza metal, dolcezza da romanza. Davvero, trovatemi una cantante così versatile e al contempo così piacevole da ascoltare.

Ciò detto, i Diabulus assemblano l'ennesima band con i controca**i, e danno vita al loro personale capolavoro. "Argia" è, semplicemente, il compendio di cosa sia il power symphonic metal oggi. C'è dentro di tutto: dall'intro operistica e magniloquente ("Et Resurrexit"), alle bordate nel più puro stile power/Symph ("From the Embers", "Spoilt Vampire", una "Mechanical Ethos" da applausi), dai mid tempos potenti e commercialmente perfetti come il primo singolo "Inner Force" o "Furia de Libertad", cantata in spagnolo ed in duetto con Ailyn Giménez (Sirenia). Ma non abbiamo ancora finito, manco per sogno. Ascoltate e godete con la magniloquente "Encounter at Chronos' Maze", un brano semplicemente cla-mo-ro-so, con tanto di Thomas Vikström (Candlemass, Therion, Stormwind) a rendere il brano un superbo capolavoro, sembrano i Therion dei tempi migliori, porca miseria.

Potrei andare avanti a parlarvi della delicatezza di "Indigo", delle nuances folk di "Maitagarri", giù giù fino a una "Healing" che è tanto tirata che sfiora il thrash nel suo riffing, prima di esplodere in piena sinfonia, roba che i Nightwish se la sognano, mannaggia a loro. Ed ancora, interludi di un minuto qua e là, una produzione semplicemente perfetta, cori operistici da pelle d'oca....

Che disco. Se vi piace il genere, comprate questo album. "Argia" è un album clamoroso, che non finisce mai. Che disco.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 apr 2014 alle 19:51

come diavolo si fa a resistere ad un bel piatto di minestra riscaldata? dico vogliamo scherzare? io preferisco ascoltare di gran lunga band come gli Stream of Passion che pur non essendo dei mostri in fatto di originalità perlomeno non si limitano a scopiazzare spudoratamente band più blasonate come gli Epica (devo ammettere però che sotto questo aspetto non se la cavano male). Scusa ma non sono assolutamente d'accordo o meglio..….è innegabile che ci siano molti punti di contatto con gli Epica ma per quanto mi riguarda gli Epica dopo il bellissimo e ormai lontano Consign to Oblivion hanno fatto un mezzo disco (The divine conspiracy) e due dischi secondo me brutti. Quindi ben venga una proposta del genere, non originale, ma secondo me di qualità.....poi oh, son gusti ;)

Inserito il 19 apr 2014 alle 02:30

come diavolo si fa a resistere ad un bel piatto di minestra riscaldata? dico vogliamo scherzare? io preferisco ascoltare di gran lunga band come gli Stream of Passion che pur non essendo dei mostri in fatto di originalità perlomeno non si limitano a scopiazzare spudoratamente band più blasonate come gli Epica (devo ammettere però che sotto questo aspetto non se la cavano male).

Inserito il 17 apr 2014 alle 12:34

E bravo Sbranf, questo disco mi piace molto :) Hai ragione, da assuefazione.

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