"Apocalipsis" è il sesto studio album dei Tierra Santa, ed approfondisce un discorso che già si delineava su "Indomable", un progressivo distacco da soluzioni tipicamente maideniane a favore di un approccio più Hard Rock, stimolati dall'influenza di altri gruppi storici quali Rainbow e Deep Purple. Una scelta evidente a livello compositivo ma che risalta in maniera innegabile se si guarda alla prestazione delle chitarre, con Angel ed Arturo ormai non più ostaggi degli intrecci del duo Murray/Smith. Ed anche se talvolta, come nella parte iniziale di "Apocalipsis", si fanno ancora sentire, sono le novità che si fanno più consistenti, come ad esempio per l'assolo di "Nerón" ed i fraseggi su "Tu Misión".
Le due anime citate in apertura sembrano poi incontrarsi e fondersi su "El Grito De La Tierra", e, mentre "Nerón", "Tu Misión" o "Naci Siendo Libre" vertono sopratutto sul versante Hard, il vessillo della NWOBHM è sorretto da "La Ira Del Cielo" e "Esta Tierra Es Mia" (questa indiscutibilmente di stampo Maiden!).
Dopo l'aggressiva, e non poteva essere altrimenti visto il titolo, "Kamikaze", non manca anche quello che è un episodio davvero atipico per questi spagnoli, la catchy "Rumbo A Las Estrellas", che ricorda, in particolar modo per i synth, i Van Halen del periodo "Jump".
Quello che non è assolutamente cambiato sono il feeling che i Tierra Santa riescono sempre a suscitare grazie alla loro combinazione di melodie accattivanti ed il cantato in spagnolo, e qui il merito va alle sentite interpretazioni di Angel. E la dimostrazione di tutto questo giunge proprio al termine del CD, con il breve momento, acustico ed emozionante, di "Hermano Del Viento".
La copertina di "Apocalipsis" (a mio parere ben poco riuscita) ci mostra i volti dei quattro componenti dei Tierra Santa, a rafforzare l'impressione, che ho già ricavato dal disco, di trovarsi di fronte ad un gruppo che va, compatto, per la sua strada. E lo sono compatti, loro e la loro musica.