Woslom - Time to Rise (Reissue)

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:48 min.
Etichetta:Punishment 18 Records

Tracklist

  1. TIME TO RISE
  2. SOULLESS (S.O.T.D.)
  3. POWER & MISERY
  4. THE DEEP NULL
  5. MORTAL EFFECT
  6. DESPISE YOUR PAIN
  7. DOWNFALL
  8. CHECKMATE
  9. BEYOND INFERNO

Line up

  • Silvano Aguilera: vocals, guitars
  • Rafa Iak: lead guitars
  • Francisco Stanich Jr.: bass
  • Fernando Oster: drums

Voto medio utenti

Dopo aver pescato i Woslom in quel di San Paolo, Brasil, la sempre più attiva Punishment 18 Records ha deciso di ristampare entrambi i loro dischi, già pubblicati in autonomia dalla band. Riguardo il secondo lavoro “Evolustruction” mi sono già espresso qui, e non in maniera del tutto entusiastica, anzi…

Riguardo questo primo album, invece, c’è da dire che, paradossalmente, è migliore del suo successore. Certo, si possono trovare tutte le incertezze e le immaturità di una band agli esordi, e, di conseguenza, anche tutte le influenze delle band che ne hanno forgiato lo stile. Però in questo caso è tutto più accettabile, proprio perché stiamo parlando di un esordio. Ma chiariamoci, non è soltanto una questione anagrafica. In “Time to rise”, fortunatamente, possiamo ancora parlare di influenze, e non di plagio, come per il suo successore. Sembra quasi che il gruppo abbia avuto una sorta di involuzione, o di ‘evolustruction’, come a loro stessi piace dire, e che quindi abbia invertito ciò che normalmente accade a tutte le band.

Certo anche questo album ha le sue pecche, ma ascoltandolo appare più genuino, più istintivo, e quindi anche più convincente. La registrazione è molto amatoriale, e soprattutto per quanto riguarda le chitarre si sentono due suoni completamente diversi a seconda dei brani, ma siccome non ho una scheda biografica in appoggio alle canzoni, non so dirvi se si tratta di vecchi demo semplicemente ristampati, o solo di errori di mastering e mixaggio. Fatto sta che la cosa è evidente, anche se tutto sommato non disturba più di tanto.

Per il resto niente di più da aggiungere rispetto all’altra rece. Il disco si fa ascoltare, forse anche più del suo successore, la band è onesta e si sente, e c’è senz’altro pane per i denti di ogni thrasher old school che si definisca tale. Se proprio vi dovessi consigliare un acquisto soltanto tra questo e “Evolustruction”, non ci penserei neanche mezzo secondo, e indirizzerei le vostre finanze sull’esordio, per quanto possa sembrare incredibile…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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