Copertina 5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:74 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. TO DIE IS TO WAKE
  2. TASTE OF HELL
  3. ILLWILL
  4. THE GREYMEN
  5. BOOGIE BUBBLE
  6. COSMIC WEED
  7. AS DAYLIGHT YIELDS
  8. THE SHADOWSHIRES
  9. RAVEN LAND
  10. SWEETWATER
  11. DEMON YOU / LILY ANNE
  12. HOUSE OF THE SETTING SUN
  13. MAKING EVENINGS
  14. CRAZYMAN
  15. SO FELL AUTUMN RAIN
  16. FOREVER AUTUMN

Line up

  • Daniel Brennare: vocals, guitars
  • Fredrik Jordanius: guitars
  • Mikael Larsson: bass
  • Johan Oudhuis: drums

Voto medio utenti

20 anni di carriera non son mica pochi, quale modo migliore di festeggiarli se non con un bel live album, peraltro il primo dell'illustre e sopracitata carriera? Ma nessuno direi! Se non fosse che..

..eh, insomma, se non fosse che questo "By the Black Sea" degli svedesi Lake of Tears non è proprio un lavoro riuscitissimo, sotto diversi punti di vista.
Partiamo dalla realizzazione tecnica, decisamente non all'altezza del nome: i suoni sono registrati maluccio, dando fin troppo l'impressione di essere di fronte a un live, nel senso peggiore del termine. A venire maggiormente penalizzata da questo aspetto è senza dubbio la splendida voce di Daniel Brennare, vero punto forte della band finlandese, che in sede live non rende assolutamente come dovrebbe. Colpa dei suoni o colpa dei volumi sballati questo non lo so, fatto sta che anche brani in sé meravigliosi quali la conclusiva "Forever Autumn" non riescono a incidere per niente.
E qui subentra il secondo "problema" del disco: i Lake of Tears non sono una band da live. O meglio, non sono una band da live registrato e messo sul mercato. L'impressione del sottoscritto è che certe atmosfere, certi suoni, certi passaggi vocali non siano fatti per essere riprodotti in sede live o, quantomeno, non nella sede in cui è stato registrato "By the Black Sea". La componente fondamentale dei brani degli svedesi è l'emozione, la melanconia, la trasmessa sensazione di torpore autunnale, tutti fattori che purtroppo non traspaiono e non trasudano da questo live.
Le uniche canzoni che funzionano sono quelle più aggressive dei primi due dischi, come "As Daylight Yields" da "Greater Art", ma sono davvero una goccia nell'oceano, non sufficienti a rendere altrettanto sufficiente il disco.

Se siete amanti dei Lake of Tears sono certo che, come chi vi parla, custodite gelosamente le vostre copie di "Black Brick Road" e soprattutto di quel gioiello di "Forever Autumn". Se non li conoscete, procuratevi i due dischi sopracitati. In ogni caso eviterei "By the Black Sea" perchè sminuisce il grandissimo valore di una band fondamentale nel panorama gothic/doom mondiale.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 feb 2014 alle 14:43

Gaffissima! Correggo subito, ti ringrazio! (e si che lo so, dato che nella scheda del gruppo l'ho messa giusta la nazionalità..non so cosa mi sia preso!)

Inserito il 17 feb 2014 alle 14:39

Una precisazione, i Lake of Tears sono svedesi (ahi ahi, Andrea). Poi come album io consiglierei anche l'immenso "Headstones", ma qui siamo nei gusti personali...

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.