Dopo una partenza sprint che aveva visto registrare ben due album nei primi tre anni di vita dei nostri Mesetiah, la band finlandese ha deciso di prendersi un piccolo momento di pausa e così tre anni dopo “A Force To Recognize” , album appena sufficiente, sfornano un nuovo Ep che fa registrare un netto miglioramento rispetto al passato. Oddio non che adesso i Mesetiah siano diventati i nuovi depositari della verità del death metal mondiale, ma semplicemente il loro sound è solo leggermente meglio rifinito e la proposta risulta essere meno ridicola e sempliciotta. Il qui presente “Tesis” ci presenta sei brani di groovy death metal che nella maggior parte dei casi ricordano i non certo fondamentali Six Feet Under , soprattutto per le strutture semplici e lineari e il riffing elementare. A favore della band finnica risieda una buona pesantezza e un growl meno profondo rispetto al passato che riesce ad essere dinamico e non troppo fastidioso. Che tutto ciò possa essere sufficiente per consigliarne l’acquisto ne dubito, ma certamente “Tesis” , vista anche l’esigua durata, passa via piacevolmente, si prende una dose d’insulti molto minore rispetto a quella che normalmente è giustamente riservata alla band di Chris Barnes e rischia di poter ambire addirittura a qualche passaggio in più nel vostro stereo. “Into The Abyss” sul versante più groovy e “Contagious” per quello che riguarda l’aspetto più prettamente death metal ( con qualcosa vagamente accumunabile a dei Cannibal Corpse più cazzoni e scanzonati), potranno certamente attirare la vostra attenzione grazie a dei riffs belli grassi, che opportunamente pompati, usciranno fuori dai vostri speaker in tutta la loro graziosa ignoranza. Difficile che non vi troverete a fare un po’ di sano headbanging sulla conclusiva “Mother Of All Executions” ma ciononostante resta un lavoro senza molte pretese dal quale non è lecito aspettarsi molto altro se non una ventina di minuti di scolastico groovy death metal. Basta sapersi accontentare…