Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:49 min.
Etichetta:Beyond Prod
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. IN THE AIR
  2. LUNAR STREAM HYPNOSIS
  3. DREAMING TO DISSOLVE
  4. THE CULT OF MITRA
  5. MAIRA AND THE ARCHANGEL

Line up

  • Nino Zuppardo : drums, vocals
  • Manuel Vicari : guitars, vocals
  • Francesco Genduso : guitars, vocals
  • Maurizio Avena : bass

Voto medio utenti

I Plateau Sigma sono un gruppo proveniente da Ventimiglia nato nel 2010 dall’incontro tra Manuel Vicari, appena fuoriuscito dai dark rocker Screaming Jesus, e Nino Zuppardo. Il gruppo sin dall’inizio ha avuto ben chiare le coordinate stilistiche entro le quali volersi esprimere e così è stato piuttosto “facile” riuscire a integrare via via i vari membri per dar vita ad un death doom che rimanda ai primi anni 90’ quando bands come Anathema, My Dying Bride e primi Paradise Lost non avevano ancora tramandato ai posteri i propri album più significativi...Nonostante gli altisonanti paragoni il gruppo ligure non è neanche lontanamente paragonabile ai mostri sacri del genere, se non per ispirazione e volontà di cimentarsi in un genere che sembrerebbe aver già detto tutto da parecchio tempo... Il connubio tra parti death/doom e la ricerca di una certa atmosfericità dark è ancora troppo spezzettata, non c’è quella fluidità e quell’armonia che inevitabilmente servirebbero per confezionare un lavoro che passi più facilmente dal riff banalotto di “Lunar Stream Hipnosis” , il brano meno interessante del lotto, agli arpeggi sottili, delicati e romantici di “In The Air”, dove mi è sembrato di scorgere anche dei Katatonia leggermente più “solari” . Peccato per le molte banalità che infarciscono i pezzi, come nella già citata opener “In The Air”, dove ad un refrain con voce pulita molto ben concepito che si fissa subito in testa fa da contraltare un growls pesante, poco dinamico ed essenzialmente anonimo. Emblema di tutto ciò è “Dreaming To Dissolve” un brano che alterna una prima parte a dir poco imbarazzante per scelte ritmiche, riffing e voce, ad una seconda decisamente più interessante che mi ha ricordato molto le ripartenze/accelerazioni tanto care agli ultimi My Dying Bride. Certo se “White Wings Of Nightmares” fosse stato tutto sulla falsariga di “The Cult Of Mithra” avremmo potuto certamente gridare al miracolo e alla rinascita di un genere grazie ai continui cambi di tempo e d’atmosfera sottolineati ancor più dall’alternarsi di vocals finalmente calzanti e ben interpretate. Speriamo che in futuro il quartetto sappia direzionare in maniera più proficua la propria ispirazione, preferendo una maggiore atmosfericità ad un approccio più violento, visto che quando i Plateau Sigma vogliono, riescono certamente a tirar fuori momenti di alta riflessività e coinvolgimento emotivo.

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