Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2014
Durata:53 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. GOOD MORNING RIOT (INSTRUMENTAL)
  2. ENDLESS NIGHTS
  3. (SHE`S) HOT TONIGHT
  4. THE ABSINTHE VOYAGE
  5. LADY OF PERPETUAL SORROW
  6. THE MOONSHINE YEARS
  7. NO BET FOR FREE
  8. ON THE RUN AGAIN
  9. MISTRESS IN MADNESS
  10. REAPER ON THE HUNT
  11. YOU`RE DEAD

Line up

  • Shady Blue: vocals
  • Shagrath: guitars
  • Mr Damage: guitars
  • Ogee: bass
  • Tony White: drums

Voto medio utenti

La solita intro di un minuto e spicci, e TAC! Benvenuti al nuovo album dei Chrome Division, ai più noti come "la rock band di Shagrath dei Dimmu".
E così sia, amici lettori, ma i C.D. meritano, a modesto parere di chi scrive, uno status di band a tutti gli effetti, alla luce (anche) di questo nuovo, bello e pesantone "Infernal Rock Eternal".

Se avete amato i Chrome Division fino ad oggi, il nuovo capitolo non vi lascerà affatto delusi, anzi: qui le sonorità si fanno più intense, ed il sound dei norvegesi vira decisamente su un heavy metal sporco e pestato, come un mojito fatto da un marinaio mezzo orbo e ubriaco. La base, solida e inequivocabile, è sempre quel rock'n'roll sporco e cazzone che tanto piace ai giovinotti qui presenti, e nel dipanarsi di alcune tracce ("She's Hot Tonight", "Not Bet for Free", "Reaper on the Hunt" su tutte) sentirete i Motley Crue dopo una cura di schiaffoni norvegesi. In altri momenti, come ad esempio "Mistress in Madness", torna a galla quella radice stoner che fa tanto moderno e attuale, ma che a me sembra (è sempre sembrata) solo una rivisitazione di ciò che certi Black Sabbath facevano tipo 30 anni fa. L'album scorre via che è un piacere, alternando sapientemente momenti più tirati ad altri un filo più ariosi, senza risultare mai stancante o uguale a se stesso, e rendendone l'ascolto piacevole per l'amante di questo tipo di musica. A comporre il piatto, i tre ingredienti fondamentali dei Chrome Division: una sezione ritmica precisa e pesante, la voce sguaiata e graffiante di Shady Blue (che qui e là mi ha ricordato il miglior Ville Laihiala, e per me qui "migliore" uguale zozzone), e le affilate chitarre del buon Shagrath, che si sente lontano un miglio che si diverte un mondo a suonare sta roba qua. Mai visti dal vivo, ma la pacca e l'energia sembrano trascinanti e piacevoli, poitrebbe essere una piacevole scoperta anche in sede live. Mea culpa, cercherò di rimediare al più presto.

Ascolto gradevole e spensierato, ottimo comeback.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 31 gen 2014 alle 18:35

Grazie!

Inserito il 31 gen 2014 alle 17:47

Bentornato Sbranf

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