Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2014
Durata:54 min.
Etichetta:GEP
Distribuzione:Pirate Smile

Tracklist

  1. TIME, TENSION & INVENTION
  2. SACRIFICE
  3. NOUMENON
  4. EPIPHANY
  5. GOOD RIDDANCE
  6. TECHNOLOGY KILLED THE KIDS
  7. LIFE'S WHAT YOU MAKE OF IT

Line up

  • Adam Warne: vocals, all instruments
  • Nikolas Jon Aarland: guitar

Voto medio utenti

Freschi di firma con la sempre attenta GEP, ecco i britannici Synaesthesia, praticamente un progetto personale di Adam Warne, 19enne polistrumentista. Il platter che abbiamo fra le mani, infatti, è quasi interamente farina del sacco di Adam, che qui scrive, canta e suona praticamente tutto, a parte le chitarre, frutto del lavoro di Nikolas Jon Aarland.

Per chi volesse sapere come suona questo "Synaesthesia", potrei raccontarvi di un album prog rock nella più canonica delle sue declinazioni; i nomi di riferimento più prossimi potrebbero essere i Flower Kings, anche se il buon Warne qui saccheggia a piene mani, e non solo da loro, idee, riffs e spunti musicali. Il tutto, ad onor del vero, va a comporre uno scenario sonoro che sta bene in piedi, considerata anche la giovanissima età del nostro mastermind. Nel più classico dei cliché, l'album si apre con un bel 23 minuti, tanto per far capire di cosa stiamo parlando: "Time, Tension & Intervention" è costruito molto bene su una melodia portante che, entra di qua ed esci di là, accompagna tutto il pezzone tramite un ben costruito saliscendi dinamico, mai stancante e ben condotto a dir la verità. La voce di Adam non spiccca per estensione o timbro, e mai come in questo disco sembra uno strumento secondario (seppur gradevolissimo) se paragonato agli altri. Ma stiamo parlando di progressive rock, mica dei VanCanto!

Seguono in ordine sparso: la batteria di "6:00" dei DT nell'intro di "Sacrifice", le tastiere di Ayreon in "Noumenon", la morbidezza di certi Marillion in "Epiphany", il riffing più serrato alla Spock's Beard in "Good Riddance", la bella strumentale "Technology Killed the Kids" e, per concludere, una bellissima e solare "Life's what you make of It", che ci congeda da un album sicuramente piacevole, ma molto prog-nerd-oriented.

Tutto sommato, il primo capitolo della creatura Synaesthesia è un godibilissimo tentativo di mettere il primo piede nel mondo del progressive rock, con un enorme rispetto per i capisaldi del genere, e con la consapevolezza dei propri mezzi. Ecco, modestia e fiducia nelle proprie capacità. Queste sono le armi migliori di Adam Warne, e sinceramente credo che dei Synaesthesia sentiremo ancora parlare. Me lo auguro, almeno.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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