Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:40 min.
Etichetta:I, Voidhanger Records

Tracklist

  1. OUTER VEIL
  2. AUTOCHTON
  3. HYPGNOSIS
  4. COLLECTOR OF MEMORIES
  5. THE HAND, THE EYE, THE TONGUE, THE HEART
  6. MASQUERADE IN EMINENCE
  7. VERTEX I: THE GATE
  8. VERTEX II: THE KEY
  9. ABSENTION

Line up

  • Andrew Lampe: everything

Voto medio utenti

Ottima sorpresa questi The Wakedead Gathering! Finora passati inosservati dalle parti del mio stereo, rimedio subito gonfiando le casse con il riuscitissimo death metal dei nostri, tinto di doom e note apocalittiche.

Non siamo alle prese con qualcosa di lentissimo, grosso e difficilmente affrontabile, i brani degli americani scorrono invece belli spediti utilizzando parecchi riff e differenti soluzioni tra cui frequenti cambi di tempo, pennellate di nero, sezioni più ragionate, assoli ricercati ma mai prolungati e ripartenze brucia-gomme.
Il gruppo trova la sua ispirazione unendo le due grandi filosofie del death metal primigenio, quella americana di Autopsy e Obytuary e quella europea di Bolt Thrower ed Entombed, creando qualcosa che sicuramente non può considerarsi nuovo o innovativo, ma certamente piacevole e appagante.

La tecnica è ben presente ma non ostentata e comunque sempre al servizio dei brani, nella ricerca del passaggio aggressivo ma atmosferico, piuttosto di puntare sulla velocità esecutiva a tutti i costi. Si entra in punta di piedi nel loro marcio mondo, ma quando si capisce come ci si deve muovere tra la loro aggressione a base di basse frequenze, vi assicuro che è una libidine sonora. La voce è un growl denso e sgraziato ma tremendamente efficace se accoppiato al lavoro di basso e chitarre che, alla cascata di note, preferiscono soluzioni sicuramente più semplici ma maledettamente funzionali. I pezzi hanno una durata adeguata e permettono di essere apprezzati senza che ti soffochino, da questo punto di vista i brani Vortex I e Vortex II sono tra ipiù lugubri e densi, mentre il resto del platter è molto equilibrato e tiene costantemente alta l'attenzione grazie alla sua freschezza d'antan.

Ora la sorpresa: i The Wakedead Gathering sono una one man band! Un plauso quindi a Andrew Lampe che, occupandosi di tutto, riesce ad incastrare a dovere ogni elemento con credibilità e coinvolgimento. Anche la produzione non è pulita e bombastica ma ruvida e casareccia, ciò nonostante funziona bene.

Sano e vecchio death metal con retrogusto di pece.


Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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