Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:44 min.
Etichetta:Behemot Productions
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. A CHI L’IGNOTO?
  2. NON DVCOR, DVCO
  3. IN SU LA VETTA
  4. LA TORRE DEL SILENZIO
  5. DECADENZA
  6. DISPERAZIONE
  7. IL SOLE DI NOTTE E LA RIVOLTA

Line up

  • Argento: guitars, vocals
  • Azoth: bass, keys
  • Rigel: drums

Voto medio utenti

"Non sono comandato, comando!". E' questo il motto dei genovesi Spite Extreme Wing, che dà anche il titolo al loro ultimo lavoro. Il gruppo nostrano non conosce mezzi termini, e ogni uscita è destinata a far discutere molto grazie all'impegno e alla dedizione che il carismatico Argento mostra sempre di avere nei confronti del suo progetto. In questo caso il dibattito arriva anche a sfiorare domande come "cos'è l'arte?". Se consideriamo la musica un'arte a tutto campo, è necessario analizzare anche concept, artwork, testi e quant'altro per comprendere a fondo una proposta di questo genere? Secondo me la risposta è chiaramente si, perché un'opera a livello concettuale complessa come questa non può prescindere dallo sforzo profuso per caratterizzarla e animarla... ma allo stesso tempo è necessario che non sia perso di vista l'obiettivo primario, ovvero la musicalità del tutto. Gli Spite Extreme Wings vincono senza problemi la prima sfida: un booklet così ricco di spiegazioni, commenti e citazioni non l'avevo mai visto, e il fatto che sia una band italiana a fare un esperimento del genere mi riempie d'orgoglio. Il viaggio ispirato dal saggio "Rivolta contro il mondo moderno" di Julius Evola non è una scusa per adagiarsi su schemi già consolidati, anzi... la scelta di un pensatore dallo spirito così libero propone ampi spazi per riflessioni personali dello stesso Argento, che si possono non condividere ma che non è lecito ignorare. Musicalmente il discorso si fa più complesso, perché una volta assimilato il concept restano solamente sette tracce di buon black metal, su cui si sarebbe potuto lavorare con maggiore cura. Delude un pò il fatto che Argento, maniacale nella preparazione di un'ossatura concettuale così completa, non si sia sforzato più di tanto di esprimersi in un modo che potesse almeno tentare di sconvolgere i canoni estetici del black metal... invece ci resta un buon tentativo di superare il nichilismo in cui questa musica si stava inevitabilmente arenando, ma che le tonalità calde ed avvolgenti di "Non Dvcor, Dvco" non riescono completamente a far rimpiangere. L'energia e la vitalità che fuoriescono dalla chitarra di Argento, la spietata determinazione del batterista e lo splendido cantato in Italiano riescono a sorreggere l'album per tre pezzi, prima che i limiti di questa proposta escano allo scoperto. La title track è una traccia assolutamente sopra le righe, ma è la successiva "In Su La Vetta" a proporsi come vero e proprio picco qualitativo... sarà il mio amore per la montagna, sarà che condivido le parole del booklet riguardo all'alpinismo, ma devo riconoscere che in questa canzone è racchiusa proprio l'essenza dell'azione e della contemplazione che sono proprie di ogni ascesa. La registrazione effettuata nelle antiche sale del Forte Geremia, trasmette un senso di naturalezza e spontaneità che nessuno studio sarà mai in grado di ricreare. L'uso della nostra lingua, meno aspra e dura del norvegese ad esempio, è una bellissima sorpresa che aspettavo solo venisse provata da qualcuno... l'esperimento è riuscito completamente, e da questo risultato può davvero nascere qualcosa di importante. Peccato che da "La Torre Del Silenzio" in poi qualcosa cambi, anche nel booklet... se tutto l'album si fosse mantenuto su questi livelli ora staremmo parlando di un capolavoro. Ma, nonostante questo, ci resta in mano uno dei dischi più rappresentativi della scena black metal italiana... probabilmente uno dei pochi esempi di opera d'arte estrema che possa definirsi quasi riuscito.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 ott 2023 alle 14:52

Uno dei migliori dischi Black Metal mai usciti dall'Italia e dall'intera scena estrema mondiale. A mio parere, il voto è stretto, ma la recensione ben scritta.

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