Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:22 min.

Tracklist

  1. THEY' RE WORKING ON YOU
  2. DEVOURMENT
  3. THESE WOUNDS
  4. NEW WORLD DISORDER
  5. BRIGHTEST LIGHTS (COME WITH THE STORM)
  6. A SHALLOW PLACE
  7. THE DARKEST SEA

Line up

  • Andrea Vaghi: vocals
  • Carlo Augusto Pegoraro: guitars
  • Gabriel Consiglio: guitars
  • Giulio Carbone: bass
  • Matteo Vaghi: drums

Voto medio utenti

Qualora voleste approcciarvi all'ascolto di questo Ep d'esordio degli italiani My Blast Requiem (cosa che raccomando), vi consiglio di indossare una maschera da saldatore per proteggervi dalle schegge infuocate che possono uscire dalle casse, la vostra faccia ne uscirà altrimenti lacerata.

Sono generalmente ostile verso le proposte di metal "moderno", non per partito preso, ma perché mi annoiano terribilmente e spesso quella finta cattiveria mischiata a zuccherose melodie mi provoca irritazioni intime dovute a intense evacuazioni.
Non è questo il caso dei ragazzi di Seregno che vomitano, sparano, sfregiano e uccidono. Ardere è un Ep di lunga durata (22 minuti) che, pur non essendo rivoluzionario, mostra in modo perfetto come suonare una musica aggressiva, con qualche elemento moderno ma senza perdere in credibilità. Le loro influenze sono "Weed, Porn, The Black Dahlia Murder, Italian Typical Blasphemy Idioms", come fanno a non stare simpatici? Ci propongono un incrocio tra death, death melodico e modern thrash eseguito a velocità sostenuta con buona tecnica e grande coinvolgimento. Ci sono sì alcuni breakdown (non molti per la verità) ma i pezzi hanno un riffing che rimanda a Darkane e Soilwork di una volta, Unearth e in generale a ogni cosa grintosa, schizzata e coinvolgente che potete collocare in questo ambito. La voce è un growl a tratti profondo, altre volte più alto ma grazie a Dio (Ronnie eh) non c'è l'uso della voce pulita! Le melodie inserite nella potente struttura dei pezzi non sono banali ma anzi ricercate e curate, corredate da grandi assoli che la coppia Charlie/Gabri si scambia con fluidità. Gran lavoro anche per il basso di Julio, sempre apprezzabile nei suoi frenetici passaggi (New World Disorder) che, con la micidiale batteria di Teo (davvero bravo e veloce) costituisce una sezione ritmica impeccabile. Apprezzabili anche le scelte di inserire la breve strumentale Brighest Lights (Come With the Storm) che spezza un po' il ritmo e includere all'interno di alcune canzoni momenti acustici ed altri più riflessivi, per mantenere alta l'attenzione e rendere ulteriormente distruttive le successive accelerazioni. Rivedibile la produzione, non che sia indegna, ma la cassa della batteria è troppo "sottile" e manca un certo spessore di fondo creato dalle basse frequenze.

Se questa è una prova generale in attesa del primo full lenght, per quanto mi riguarda è superata alla grande e fa crescere l'attesa per scoprire dove possono andare questi cinque bestemmiatori pornofili.


Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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