Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:20 min.
Etichetta:Aua Records

Tracklist

  1. DICI NOIA
  2. ASCIUGATI LE LACRIME
  3. EMOZIONI LIBERE
  4. ME NE VADO VIA COSÌ

Line up

  • Max Turus: vocals
  • Roby Gattolin: guitars
  • Luca Collovati: basso
  • Andrea Cum: drums
  • Dario Trevisan: keyboards

Voto medio utenti

Hard rock melodico “americaneggiante” di derivazione anni ’80 cantato in italiano per i trentini Dagh e il loro Ep intitolato “Emozioni libere”.
I nostri sono tutti musicisti preparati e dotati di notevole esperienza, visto che tre quarti della formazione arriva direttamente dagli ottimi Pat Heaven, (una band che riuscì ad ottenere una discreta popolarità nell’area slovena grazie alla buona qualità del loro hard classico iniettato di melodia e di class metal oltre che ad un’apprezzata attività concertistica) e che tutti i componenti sono comunque reduci da compagini abbastanza conosciute nella zona.
La prima cosa che inizialmente può far nascere qualche perplessità, durante l’ascolto di queste quattro tracce, è proprio il cantato in lingua madre, un’opzione abbastanza singolare se associata allo stile musicale che i Dagh propongono (ci avevano provato seppur in ambito più “commerciale” e con meno qualità, i Dhamm, una vera e propria meteora). In realtà, benché la lingua inglese si adatti forse meglio al genere (è anche una questione d’abitudine) e al tipo di testi relativi, il risultato è da considerare accettabile, anche se alcune soluzioni linguistiche (… rintani le tue idee, non provi a osare … in “Dici noia” o … la strada non ha un vuoto se tu hai una moto … in “Emozioni libere”, per esempio), utilizzate, forse, per adattamento alle metriche, risultano un pochino troppo “forzate”, se mi passate il termine. I temi toccati sono abbastanza semplici e non denotano grandissima “profondità”, affrontando argomenti quali la noia e la volontà di “ribellione”, i rapporti amorosi (in particolare il troncarli, a dire la verità) e la predilezione per la velocità e per le motociclette (una vera e propria passione, considerando che anche la cover del disco raffigura la sagoma di una custom e la presenza del gruppo in svariate esibizioni a supporto di vari motoraduni), ma, del resto, questo non deve stupire più di tanto, se mai avete provato a tradurre le liriche dei gruppi stranieri che sono stati i migliori rappresentanti del settore. I brani sono tutti abbastanza piacevoli e tecnicamente validi, rivelandosi con soluzioni musicali sempre equilibrate e indicative della competenza specifica della band, riuscendo a non ricalcare in modo eccessivamente “carbon copy” i modelli ispirativi. Buona la voce di Max Turus, ottime le chitarre di Gattolin, affiatata e precisa la sezione ritmica Collovati / Cum e importante il contributo delle tastiere del veterano Trevisan, che denota un eccellente gusto nell’arricchire e completare la musica dei Dagh, senza sterili virtuosismi. L’arma migliore del gruppo è proprio la classe e la “stoffa” con la quale le canzoni vengono costruite (vedasi l’opener “Dici noia” o la trascinante title track), che le rende sufficientemente allettanti senza cadere troppo nella banalità.
Un Ep, quindi, da giudicare abbastanza positivamente per un gruppo dalle discrete doti tecnico/compositive, ma che è necessario attendere alla prova su di una distanza maggiore per poter esprimere una valutazione più esauriente. Non ritengo che la scelta del cantare in lingua italica sia un errore sostanziale (come immagino possa essere invece sostenuto da molti), almeno dal punto di vista artistico … anzi, denota “audacia” e convinzione … forse bisognerà solo sforzarsi di rendere maggiormente personali i concetti da comunicare e le modalità con le quali farlo, allontanandosi in questo modo dagli stereotipi e ottenere un effetto ancora più (con)vincente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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