Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2012
Durata:43 min.
Etichetta:This is Core Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. THIS PLAGUE CALLED LOVE
  3. BETRAY
  4. YOUR PERFECT DAY
  5. ECHOES FROM THE INSIDE
  6. SILENCE (THE SHAPE OF THE END)
  7. DELIVER ME FROM MYSELF
  8. GOD LOVES, MAN KILLS
  9. MIRROR'S CHEST
  10. THEREALONE

Line up

  • Edoardo Casini: guitars
  • Iuri Lodovichi: vocals
  • Giacomo Bracci: guitars
  • Andrea Reali: bass
  • Gabriele Panariello: drums

Voto medio utenti

Giovani, italiani e incazzati.
No, la disoccupazione giovanile in Italia in questo caso non c'entra niente, qui si parla solo di musica tosta e tecnica, gentilmente offertaci dai perugini Desource, gruppo nato solo un paio di anni fa dalle ceneri dei My Sweet Nightmare.

Due anni e un LP sul groppone, questo "Dirty Happens" che finalmente giunge anche sulle pagine virtuali di Metal.it, per sconvolgere con la sua potenza sonora (mixaggio di Simone Mularoni dei DGM, ormai una vera e propria certezza in ambito nazionale e non solo) i nostri padiglioni auricolari.
Risultato raggiunto pienamente, dato che le canzoni dei Desource sono un coacervo di potenza e tecnica incredibile, sia dal punto di vista musicale, con passaggi al limite del prog, sia da quello vocale, con uno Iuri Lodovichi davvero dotato di una voce potente e adeguatamente graffiante, così come da dettami del genere.
E il genere proposto appunto è un -core che raccatta dettagli sia dal metal sia dall'hard, non lesinando una certa componente math/prog in particolare nel suono delle chitarre e in alcuni passaggi strumentali davvero intriganti, come quelli su "Deliver Me From Myself", traccia di ben 7 minuti che potrà sembrare un azzardo, per il genere, ma che si dimostra un azzardo davvero ben giocato. Esperimento ripetuto anche con la conclusiva "Therealone", anche se il risultato è leggermente meno soddisfacente.
In mezzo tanta potenza, melodie sbriciolate e un solo momento di vero relax, i 2 minuti di "Your Perfect Day"..l'inizio di "God Loves, Man Kills" è solo illusorio.

Insomma un esordio davvero promettente per i nostri conterranei Desource che, se sapranno mantenersi su questi alti standard di rendimento, diranno senza dubbio la loro anche all'interno dell'ormai affollatissimo panorama -core mondiale.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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