Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:46 min.
Etichetta:Locomotive
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. OTRA VOZ
  2. CLAUDIA
  3. DOS MENTIRAS
  4. TU ESCALVO
  5. MIENTRA ME ARMO DE VALOR
  6. INTERIOR
  7. REFLEJOS
  8. CIRCUS
  9. SONAMBULO
  10. EL ESPEJO
  11. HEROES
  12. NO SOY YO

Line up

  • Pablo Giaretta: vocals, guitars, piano
  • Sergio Patón: bass
  • José R. Maganto "Serra": drums

Voto medio utenti

Subito al primo ascolto ho pensato “ma guarda te, cos’è sto promo tutto pittato in spagnolo?, Ecco un altro dischetto da stroncare”, ma poi song dopo song, i Circus hanno smantellato l’impatto negativo che purtroppo mi aveva ottenebrato l’oggettività della mente. Il terzo album del combo spagnolo, il primo sotto il monicker di Circus, è semplicemente un album di Rock melodico, inteso come si intendeva una quindicina di anni fa, ovvero fortemente influenzato dalla Wave e dal Pop di quel periodo. Dotato di una produzione davvero buona, tonda e morbida, ‘Circus’ ha il grande merito di piacere fin da subito, grazie a facili ma azzeccatissime soluzioni melodiche e ad un songwriting mai troppo pomposo e ben giocato tra parti più riflessive e parti più up tempo (queste ultime rappresentano comunque l’85% dell’andamento di tutto il platter), amalgamate dall’ottima voce del singer Pablo Giaretta. Difficile sviscerare questo dischetto passo a passo, ma sappiate che un attacco a sorpresa, da lasciare senza fiato, compiuto dalle prime 4 songs, dall’opener ‘Otra Voz’, al più sofferto Love Rock di ‘Claudia’, passando per la bellissima ‘Dos Mentiras’ (da ballare fino alla nausea, sostenuta da un andamento pulsante e da un chorus galattico), fino alla lavorata moonspelliana, quasi Dark Rock oriented, ‘Tu Esclavo’, erano parecchi anni che non si sentivano, almeno sul frangente Melodic Rock non Mainstream (e poi anche qui ci sarebbe da discorrere). Come in ogni album Rock che si rispetti, la parte centrale del platter è dedicata ad un più pacata riflessione (‘Mientras Me Armo De Valor’, ‘Interior’ e ‘Reflejos’) per poi ripartire con un altro tris d’assalto up tempo costituito dalla titletrack ‘Circus’, dal sapore cattivo e maligno, ‘Sonambulo’ (molto vicina a ‘Tu Esclavo’ come concezione) fino alla trascinantissima ‘El Espejo’, che subito sotto a ‘Dos Mentiras’ rappresenta la song migliore del lotto. Bizzarra e stranissima è la cover di David Bowie di ‘Heores’, completamente riarrangiata in linguaggio spagnolo, mentre il finale del disco è rappresentato dalla ballata piano/voce e poco altro di ‘No Soy Yo’. C’era una volta una band intorno al 1990 che si chiamava HEROES DEL SILENCIO. A 14 anni di distanza, forse oggi quell’eredità è stata riscoperta ed amorevolmente coccolata dai Circus, e penso che tanto male non faccia. Ottima, grandissima e bellissima sorpresa dalla penisola iberica. Ed i tempi di ‘Entre Dos Tierras’ stanno rivivendo…
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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