Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2004
Durata:53 min.
Etichetta:Rabazco
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. NEB-CHEPERU-RE
  2. HE'S THE SUN
  3. HOW TO DIE IN SPACE
  4. EMBALMENT
  5. BIBAN EL MOLUK
  6. THE MAN WHO ROBS DEAD PEOPLE...
  7. THE SEALS SHALL BE BROKEN
  8. UP AND AWAY...
  9. VISION: GOLD
  10. RETURN BACK FROM IGNORANCE
  11. NOW THE NIGHT HAS TAKEN OVER...
  12. UPRISING: SUNDOWN
  13. TWELVE

Line up

  • Neo-scope: vocals
  • Serpent: guitars
  • Carter: guitars
  • Convex: bass, samples, synths
  • Maxx: synths
  • Mr. Mahony: drums

Voto medio utenti

Il look dei Down Below è di quelli che lasciano un po' interdetti, se non altro perché sembra un'accozzaglia di stili che non hanno molto a che fare l'uno con l'altro. Tanto per farvi capire cosa intendo dirò che il cantante Neo-scope si presenta con un'uniforme militare alla generale Custer, mentre il tastierista Maxx si abbiglia come un gentiluomo del 1600 e il batterista Mr. Mahony come un faraone vissuto 3000 anni fa (tra l'altro tale "mise" è l'unica in tema con gli argomenti trattati nei testi del gruppo, che fanno tutti riferimento alla mitologia egizia...). Cosa ci si può dunque aspettare da personaggi così bizzarri? Beh, stavolta le cose sono andate piuttosto bene, nel senso che "Silent wings: eternity" è un gran bel dischettino, una di quelle release non facilmente etichettabili che possono piacere a una tipologia di ascoltatori alquanto varia. La musica di questi tedeschi è un ibrido molto particolare, che ha avuto origine dalla commistione di generi come il gothic, il prog e l'heavy metal classico. Difficile dire quale sia il più importante (o rilevante) dei tre, ma di sicuro si può affermare che la band è riuscita a creare brani davvero molto suggestivi, nei quali la melodia e le atmosfere maestose hanno una grande importanza, ma non risultano mai pesanti o ridondanti. In poche parole questo album non suona mai particolarmente pomposo, e si fa apprezzare proprio per l'equilibrio che c'è tra i vari elementi che lo costituiscono... Non saprei davvero a chi paragonare i Down Below, se non altro perché il loro eclettismo mi impedisce di inserirli in una categoria ben precisa, ma a grandi linee potrei descriverli come un incrocio tra Amorphis, Him e Blind Guardian. Le caratteristiche che più mi hanno colpito del loro sound sono l'intensità e l'immediatezza, ma anche l'estrema varietà e il taglio moderno che gli è stato dato. Davvero ottimo il lavoro svolto per arrangiare i pezzi, che oltretutto sono anche esaltati da una produzione cristallina e ben bilanciata. Un lavoro pregevole insomma, di quelli che ti sorprendono moltissimo già la prima volta che li senti, ma che a ogni successivo ascolto riescono sempre a regalarti nuove emozioni...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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