Copertina SV

Info

Anno di uscita:2013
Durata:64 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. INTRO
  2. THE DAYS BEFORE THE FALL
  3. THE FRANCONIAN WOODS IN WINTER'S SILENCE
  4. WHERE AT NIGHT THE WOOD GROUSE PLAYS
  5. HEIMWÄRTS
  6. MOURNERS
  7. DIE SCHWÄNE IM SCHILF
  8. DEAD WINTER WAYS
  9. DER WEIHER
  10. MANY MOONS AGO
  11. DAS BLAU-KRISTALLNE KÄMMERLEIN

Line up

  • Ulf Theodor Schwadorf: vocals, guitars, bass, mellotron, drums, percussion
  • Thomas Helm: vocals, piano, keyboards

Voto medio utenti

Il ritorno degli Empyrium è una vera manna dal cielo per gli amanti della musica.
Scioltisi nel 2002, dopo lo splendido “Weiland”, decidono di rimettersi insieme nel 2010 e, nell’attesa di un nuovo album, danno alle stampe il loro primo e unico live, il qui presente “Into The Pantheon”, frutto del loro unico concerto, tenutosi al Wave Gotik Treffen (WGT) l’11 Giugno del 2011.
Alcune premesse.
La resa delle canzoni in sede live è stupefacente. Si respira tutto il misticismo pagano delle vecchie composizioni e sembra quasi di poter sentire la catarsi emotiva del pubblico che si scioglie in applausi scroscianti.
Sul disco ci sono anche due inediti che lasciano intravedere quale potrebbe essere il nuovo corso della band. Parlo di “The Days Before The Fall”, pezzo doomy e crepuscolare, e “Dead Winter Ways”, fragile malinconia che si fa musica, con il ritorno delle chitarre elettriche, pur non perdendo di vista il lato più evocativo del sound.
Empyrium è culto della natura, del vento che fischia tra gli alberi della foresta, della nebbia che scende, torbida coltre, sulla brughiera, delle cime tempestose, dei picchi innevati, è il culto della terra, madre generosa e munifica, ma anche terribile matrigna. Musica folk dura e pura, aulica, melanconica, crepuscolare, che affonda le proprie radici nei culti ancestrali delle popolazioni germaniche, nel paganesimo ad essi associato, negli spiriti che dimorano nel profondo del bosco.
Volk e Land uniti insieme in una endiadi inscindibile che attraversa le stagioni e il loro ciclo, immutabile. La band si sofferma soprattutto sull’autunno e sull’inverno, con i loro colori primari, il rosso delle foglie che cadono, dai faggi e dai lecci, il marrone scuro della terra umida e degli alberi, il bianco del manto nevoso che copre villaggi sperduti sul declinare del bosco al confine con il declivio montano.
Il mood, sovente acustico, dei brani trova la massima espressione in pezzi clamorosi come “The Franconian Woods In Winter’s Silence” e “Where At Night The Wood Grouse Plays”.
Un mood romantico nel vero senso del termine. È il romanticismo di Goethe.
Il disco prevede anche un’edizione ultra limitata con dvd bluray, con tanto di concerto, documentario della durata di ben 100 minuti e tantissime altre chicche.
Se avete dei soldi da spendere qui troverete il modo di spenderli bene.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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