Copertina 9

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:46 min.
Etichetta:Metal Blade Records

Tracklist

  1. HE COMES
  2. DEATH KNOWS WHERE
  3. A BURIED SUN
  4. PALLID HANDS
  5. LAVENDER
  6. SISTER
  7. HORSES IN THE GROUND
  8. INMOST NIGREDO

Line up

  • Gottfrid Åhman: bass
  • Uno "Piranha" Bruniusson: drums
  • Niklas Lindström: guitars
  • Pelle Åhman: vocals
  • Henrik Palm: guitars

Voto medio utenti

Terzo album per loro, terzo album per me. Ormai mi sento un padre putativo per gli svedesi In Solitude, scoperti per puro caso un paio di anni fa e diventati immediatamente, per assoluti meriti propri, uno dei gruppi che più mi ha emozionato e continua ad emozionarmi.

Per chi non li conoscesse ancora, consiglio di andare rapidissimamente ad ascoltarsi l'omonimo debutto del 2008 e il capolavoro, fino ad oggi, intitolato "The World. The Flesh. The Devil." del 2011, così da poter godere appieno dell'evoluzione stilistica e squisitamente tecnica del combo svedese, per non perdersi nemmeno un dettaglio o una nota.
"Sister" è, per l'appunto, il nuovo capolavoro degli In Solitude, senza se e senza ma. Prende l'ultimo disco, lo agita e ne tira fuori tutto il meglio, arricchendolo di sfumature finora mai apprezzate in un loro album: su "Sister" infatti veniamo a conoscenza di un nuovo lato degli scandinavi, che a tratti abbandonano le atmosfere cupe e oscure del passato a favore di ritmiche più sostenute e "allegre", anche se mai termine può risultare più antitetico. E' un'allegria lugubre, per il qual paragone mi vengono in mente alcuni dei capolavori cinematografici di Burtoniana memoria, Beetlejuice e La Sposa Cadavere su tutti. Non è l'allegria becera del power tedesco degli anni '80-'90, è qualcosa di particolare, un heavy metal alla Mercyful Fate (il paragone continuerà sempre a calzare) spruzzato di doom, con un occhio strizzato ad atmosfere black e una perizia dal lato tecnico e qualitativo da far invidia a chiunque.
E poi c'è la Classe, quella con la C maiuscola.
Perchè il vero punto forte degli In Solitude è la Classe innata che permea ogni singola canzone, ogni momento, ogni nota. Tutto l'album trasuda Classe. E' qualcosa che o possiedi per diritto di nascita oppure ti scordi di comprare..e gli svedesi ne hanno da vendere, roba da farci un mercatino e distribuirla a tre o quattro generazioni future, senza sosta.
Difficile, davvero difficile poi parlare della bellezza delle singole canzoni, decretare quella migliore o quella peggiore come sono uso fare in questi casi: il disco è di una bellezza rara, è una perla unica nel suo genere, capace di regalare emozioni in modo naturale e senza sforzi. Gli In Solitude SENTONO quello che suonano e lo fanno sentire anche a noi semplici ascoltatori, ed è questo uno dei dettagli che maggiormente distinguono un ottimo gruppo da un gruppo destinato, me lo auguro, a diventare leggendario.

"Sister" è quindi la terza conferma, se mai ce ne fosse stato ancora bisogno, del fatto che gli In Solitude siano sempre più una certezza del metal mondiale, una promessa divenuta ormai splendida realtà, una farfalla uscita dal bozzolo e pronta, col suo oscuro battito d'ali, a scatenare uragani in ogni parte del mondo.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 ott 2013 alle 13:17

bello,cmq avrei citato anche i SISTER OF MERCY. http://www.youtube.com/watch?v=R4EiRvFHrCo

Inserito il 30 set 2013 alle 11:10

"...un heavy metal alla Mercyful Fate (il paragone continuerà sempre a calzare) spruzzato di doom, con un occhio strizzato ad atmosfere black e una perizia dal lato tecnico e qualitativo da far invidia a chiunque.". ...ma perchè non li ho ancora ascoltati??? Recensione che mi ha incuriosito parecchio, grazie!

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