Copertina 4

Info

Anno di uscita:2013
Durata:16 min.
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. CHAPTER I - THE PIT
  2. CHAPTER II - OF DECEPTION
  3. CHAPTER III - HAUNTED

Line up

  • Armi Päivinen : vocals
  • Aleski Ahokas : bass
  • Veikko Ringvall : drums
  • Tuomas Leskinen : guitars
  • Samuli Reinikainen : guitars

Voto medio utenti

Da quando ho ricevuto questo nuovo Ep dei finlandesi In Silentio Noctis ho una domanda che mi ronza continuamente nella testa “ma quanti sono gli Ep che hanno veramente lasciato un segno nella storia del metal (tutti generi confusi) ?” Dopo giorni di “faticosa” ricerca mentale l’unico file cerebrale collegato ad un Ep degno di nota è risultato essere “Garage Days Re-revisited” (dei Metallica of course..) . Ora al netto dell’avanzare degli anni e della senilità incombente non credo di essere andato molto lontano dalla verità…Tutto questo per dirvi che potete tranquillamente aggiornare la vostra lista di Ep inutili con questo “Disenchant The Hypocrites” , tre soli pezzi per poco più di sedici minuti di lamentosissimo symphonic gothic metal. Il gruppo gira tutto intorno alla voce di Armi Paivinen, tra l’altro unica rimasta dall’esordio “Through Fragments Of Christianity” e avrete certamente capito che ci troviamo di fronte agli ennesimi emuli dei primi Nightwish a cui va accostata l’artefatta magniloquenza dei Therion più pacchiani più qualche spruzzatina di parti aggressive per provare a darsi un tocco di originalità. Sinceramente ho avuto molte difficoltà ad ascoltare il loro debut proprio a causa della voce di Armi, sempre toppo in primo piano, vera prima donna in una proposta musicale che sembra aver segnato il passo ormai da tempo. Cosa possano aggiungere di più questi tre brani al genere è davvero impossibile da sapere, fatto sta che a volte sembrano essere anche piacevoli come l’iniziale “Chapter I – The Pit” ma quando l’accostamento tra parti tirate e voce lirica diventa oltremodo forzato come in “Chaprter III – Haunted” la proposta dei nostri inizia ad essere veramente forzata e si fa una gran fatica ad avanzare nell’ascolto. Partiti come un incrocio tra Dimmu Borgir e Nightwish (almeno nelle intenzioni formali) i cinque finlandesi sono approdati ad una sorta di power metal sinfonico a voce femminile con tutti gli stereotipi del genere anche se la loro etichetta si ostina a definirli “symphonic black metal” e non ne riesco a quale pro…Personalmente ho trovato la proposta banale dal punto di vista metal, moscia per quanto riguarda l’aspetto sinfonico e irritante a livello vocale…Vanno bene le female vocals operistiche simil angelo, ma cantare talmente acuto da rovinare i timpani fa immediatamente rimpiangere il peggior lavandino intasato tanto caro al brutal death…Amanti della buona musica, gothic, symphinic o metal che sia, state alla larga da questo prodotto

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