Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:39 min.
Etichetta:Scarlet records

Tracklist

  1. MONITORED PROCREATION
  2. EARTHLY IMMORTALITY
  3. HUMAN LIMITS
  4. EVOLUTIVE DEVIATION
  5. TIPPING IN FRONT
  6. OBSOLETE CULTS
  7. HIDDEN LEGACY
  8. CENTURY OF LIES
  9. EXOTROPY
  10. COLLAPSE 2000 A.D.

Line up

  • Pozza: Guitars, Vocals
  • Manu: Drums
  • Pedro: Bass

Voto medio utenti

Limitarsi a bollare i Death Mechanism come una semplice costola dei Bulldozer solo per la presenza, nella band meneghina, di due terzi del gruppo, e cioè Manu e Pozza, sarebbe alquanto ingiusto nei confronti dell’act veronese, visto che i nostri sono in giro dal 2003, e ancor prima sotto il nome di O.D.O. (ho ancora il loro demo da qualche parte…). D’altra parte, a dimostrazione del percorso artistico dei Death Mechanism, ci sono due demo e ben tre full length, ed è proprio di questa loro terza fatica che andremo ora a parlare. Chiariamo subito cosa abbiamo tra le mani: un concentrato di thrash metal nudo e crudo, senza compromessi, che nessuna concessione fa a sonorità moderne, a contaminazioni di vario tipo, e alla melodia. Dieci i brani presenti in “Twenty-first century”, dieci mazzate tra capo e collo, di una furia notevole, e anche particolarmente rabbiosi a livello vocale, visto anche la sorta di concept sul malcontento nei confronti della natura umana che è presente all’interno dei testi di Pozza. I nostri si muovono sulla scia di band come Kreator, Sadus, o i nostrani Necrodeath, e in particolare Pozza ha una timbrica che ricorda molto da vicino sia Flegias, che Mille. Se è vero, quindi, che l’originalità e la personalità non sono certo due dei segni distintivi dei veronesi, è altrettanto vero che nel marasma di band thrash che affolla l’odierna scena metal i nostri hanno sicuramente una marcia in più. Certamente a livello compositivo, visto che i brani funzionano benissimo, colpiscono nel segno, e ti lasciano annichiliti quanto basta, e, ovviamente, anche a livello esecutivo, visto che, pur non trattandosi di nulla di particolarmente tecnico, i brani sono tutti ben suonati ed eseguiti. Aggiungiamo la produzione perfettamente a cavallo tra passato e presente, ad opera di Tommy Vetterli dei Coroner, presente anche in veste di chitarrista nell’ultima traccia, “Collapse 2000 A.D.”, nella quale suona un pregevole assolo, e capirete perché questo album merita ben più di un semplice ascolto distratto. Quaranta minuti, durata perfetta per un massacro, perché è proprio questo che mettono in atto i nostri, con schegge come “Evolutive deviation”, “Hidden legacy” o la micidiale “Centuries of lies”. Manu e Pedro sono solidi e possenti, mentre Pozza oltre a dar vita ad una buona prova vocale (forse solo un po’ troppo derivativa), sfodera anche ottimi riff e assoli lancinanti, in perfetta tradizione eigthies thrash. Cosa aggiungere… “Twenty-first century” ci consegna finalmente una band matura, che ha saputo far bottino delle esperienze accumulate negli anni sia in proprio che alla corte dei Bulldozer, e che ha trovato infine la quadratura del proprio cerchio, riuscendo a comporre un album decisamente convincente.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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