Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:65 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. CLEANSED BY FIRE
  2. SCAPEGOAT
  3. THE DEVIL´S BRIDE
  4. LAMENT
  5. OREMUS
  6. WITCHES´JUDGE
  7. EYE FOR AN EYE
  8. AFTERGLOW
  9. STRAIGHT TO HELL
  10. ONE MORE TIME

Line up

  • Peter "Peavy" Wagner: vocals, bass
  • Victor Smolski: guitars, keyboards, orchestra arrangement
  • André Hilgers: drums
  • Dana Harnge: soprano
  • Jeannette Marchewka: vocals
  • Henning Basse: vocals
  • Orquestra Barcelona Filharmonia

Voto medio utenti

Una decisione importante, una scelta forte ma che andava fatta. Gli inossidabili Rage hanno capito che stava diventando sempre più difficile fare convivere il loro animo metal con la passione per la musica sinfonica e hanno scisso le due cose. Il gruppo tedesco sotto il moniker Rage continuerà a sfornare dischi nella più classica tradizione metal, con tutte le influenze power e thrash che li hanno sempre contraddistinti, mentre, con i neonati Lingua Mortis Orchestra, potranno dare libero sfogo alla propria voglia sinfonica, senza limiti e senza andare ad incidere sul glorioso passato della band. Un anno esce un disco dell'uno, quello successivo, dell'altro.

Se da un lato Peavy e soci sono stati i migliori interpreti dell'interazione metal-musica classica, dando il via nel 1996 (con l'album Lingua Mortis che rivisitava in chiave sinfonica alcuni loro classici) ad una moda che in tantissimi hanno seguito (tra cui i Metallica col loro pietoso S&M) dall'altra, come detto, stava diventando veramente difficile continuare. Hanno provato a fare convivere le due facce ottenendo ottimi risultati con l'album XIII e con il recente Strings to a Web, abbastanza buoni con Speak of the Dead e pessimi come con Ghost, ma la creatività è sempre in movimento, e dall'ingresso in formazione del fenomeno Victor Smolski certi parametri in cui stare, cominciavano ad andare stretti.

Ecco quindi che viene riportato alla luce il nome Lingua Mortis Orchestra, una vera e propria band con autonomia propria e con una formazione i cui componenti possono cambiare di album in album e, stando alle dichiarazioni dei Rage, possono in futuro arrivare a escludere anche il trio tedesco o parte di esso.

Dopo questa lunga ma doverosa introduzione eccoci quindi alla musica.

Com'è LMO? Un gran disco è la mia risposta, ma andiamo a vedere perché.
Non sono un amante di sonorità metal con derive sinfoniche-pompose-operistiche-super tastierizzate-pacchiane con mille guest vocals ecc... che tanto successo riscuotono negli ultimi anni, LMO ha molti elementi che ho elencato, ma di sicuro non è finto o di plastica, piuttosto è solido e di quercia e ha alcuni rimandi a certe cose dei mai troppo lodati Savatage. In questo disco si fondono alla perfezione metal e musica classica, ancora meglio di quanto fatto in precedenza, portando il suono in una nuova dimensione. Grandi parti tecniche fatte di assoli, riff ricercati, tempi in continua mutazione che vengono sorrette dalla base sinfonica, che non è un semplice tappeto di archi o fiati che sottolineano certi momenti, ma una vera ossatura delle canzoni. Non c'è una parte predominante, dipende dall'andamento del brano, così abbiamo i momenti più incazzati (si, ci sono anche questi) come The Devil’s Bride oppure Witches Judge, in cui il contributo degli strumenti classici è più leggero per diventare invece più importante nei passaggi epici, solenni o nelle toccanti ballate come Afterglow. Prezioso anche il contributo delle cantanti Jeannette Marchewka e Dana Harnge che vanno ad aiutare un bravissimo Peavy nei momenti più delicati o liricamente importanti della storia trattata.

Si perché c'è un concept lirico dietro a questa straordinaria musica. La storia, scritta da Mr.Wagner, tratta del conflitto tra cattolici e protestanti nella Gelnhausen del 1599, dove accuse come "eretico" o "papista" significavano la morte. In questa giungla di sospetti e persecuzioni, venne condannata a morte e giustiziata al rogo la casalinga Barbara Sharer, con l'accusa di stregoneria. Questa, mentre moriva, accusò di complicità Elisabeth Strupp, moglie di Johan Strupp, capo della riformata chiesa luterana e tra i più attivi nella persecuzione delle streghe. Di qui si snoda la storia, da cui è stato tratto anche un dramma teatrale.

Quasi tutta la musica è stata composta ed arrangiata da Victor Smolski, con Peavy ad occuparsi come detto dei testi e il buon Andrè che ha saputo dare il suo prezioso contributo dietro i tamburi, mettendo i giusti accenti e sottolineando i momenti più irruenti. Impossibile invece parlare singolarmente dei musicisti utilizzati nelle orchestre, di Spagna e Bielorussia, che arrivano a contare più di cento elementi.

Charlie Bauerfeind infine, ha svolto ottimamente il compito di assegnare il giusto spazio ad ogni strumento, realizzando un mix pulito e potente in cui può celebrarsi solennemente questo matrimonio tra classico ed elettrico.

Se vi piacciono i Rage, LMO vi piacerà di sicuro, se siete estimatori del symphonic-metal o della musica classica lo apprezzerete molto. Ora andate a mettere il vestito buono e prendete posto in sala, Lingua Mortis Orchestra suona per voi.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 ago 2013 alle 20:19

quoto rising74...sono rimasto alquanto deluso...sia chiaro non è brutto,ma non regge il confronto con i Rage...

Inserito il 28 ago 2013 alle 12:09

Disco carino e nulla più, soluzioni sinfoniche tutto sommato prevedibili e linee vocali spesso prive di mordente. Personalmente gli avrei dato un 6,5. Niente di imperdibile. Peavy & company possono fare molto di meglio IMHO.

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.