Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:41 min.
Etichetta:Housecore Records

Tracklist

  1. MUSIC MEDIA IS MY WHORE
  2. BATTALION OF ZERO
  3. BETRAYED
  4. USURPER BASTARD'S RANT
  5. WALK THROUGH EXITS ONLY
  6. BEDROOM DESTROYER
  7. BEDRIDDEN
  8. IRRELEVANT WALLS AND COMPUTER SCREENS

Line up

  • Jose Manuel Gonzales: drums
  • Marzi Montazeri: guitars
  • Phil Anselmo: vocals
  • Stephen Taylor: bass

Voto medio utenti

Delusione, cocente delusione…
Prima di partire col doloroso (ma altresì doveroso) abbattimento dell’esordio discografico (semi)solista del nostro Filippo, ritengo corretto imbastire una breve premessa.

Ai miei occhi, la carriera musicale di Phil Anselmo trova un senso compiuto solo in seno alle due band principali della sua vita. Ritengo addirittura trionfale la galoppata coi seminali Pantera, nonostante l’amaro capolinea; reputo di assoluto pregio la collaborazione coi Down (i loro primi due album sono autentici capolavori); ahimè, trovo che tutto il resto sia robetta. Gli impresentabili Viking Crown, i trascurabili Superjoint Ritual, le collaborazioni discutibili con Anal Cunt e Necrophagia…
Meglio stendere un velo pietoso, suvvia.

Tali premesse, come potrete immaginare, non mi avevano necessariamente ben disposto nei confronti dell’ennesimo progetto del singer di New Orleans; né avevano contribuito a corroborare la mia fiducia le tracce udibili in anteprima su internet, invero piuttosto zoppicanti.
Dal momento che uno sguardo all’impietoso voto da me affibbiato l’avrete buttato, vi sarete resi conto che l’ascolto dell’intero full lenght non sia stato in grado di ribaltare i funesti pronostici. Anzi…

Inutile tergiversare: Walk Through Exits Only è un disco brutto.
Non ho argomentato a sufficienza, dite? Perfetto: Walk Through Exits Only è un disco involuto, noiosissimo nonostante duri 40 minuti, privo di qualità ma soprattutto privo di canzoni.
Si sta discettando, per la cronaca, di thrash metal panteriano, mescolato all’hardcore più aggressivo. La questione, in realtà, è un’altra: nessuno degli otto brani, a mio avviso, si salva. Giusto per rendere l’idea: la più presentabile, la title track, è solo una brutta copia di Suicide Note pt. 2 (da The Great Southern Trendkill, per chi non lo sapesse). Non mi aspettavo certamente di trovare nei solchi di questo dischetto la nuova Cemetery Gates, ma nemmeno immaginavo d’imbattermi in un insensato florilegio di riff che sembrano vecchi scarti del compianto Dimebag. I predetti riff, peraltro, violenti ma privi d’ispirazione, vengono accatastati uno dopo l’altro senza apparente logica, senza un filo conduttore, senza un senso compositivo, rendendo gli otto pezzi una sorta di delirante stream of consciousness (e chiedo umilmente venia a James Joyce per averlo tirato in ballo in contesti sì turpi) senza capo né coda.

L’impressione, in effetti, è che Anselmo abbia voluto convogliare tutta la sua attenzione nelle furenti lyrics, e non si sia minimamente curato dell’architettura musicale che dovrebbe sorreggerle, con buona pace dei poveri Illegals, costretti a inseguirlo in una sorta di autoscontro sonico. Io lo sostengo da anni: se si vuole a tutti i costi esternare il proprio sdegno nei confronti di chicchessia (e in questo album il buon Phil ne ha da dire un po’ a tutti), non si deve necessariamente farlo in musica: esistono libri, blog, lettere al direttore e tanti altri graziosi mezzi di comunicazione che non prevedono l’utilizzo di strumenti. Presumo che qualsiasi alternativa si sarebbe rivelata più idonea di questo pastone informe di chitarre distorte, drumming sconclusionato e urla (no, purtroppo qui non si può parlare di canto).

Mi addolora criticare in modo così aspro un artista che, in ogni caso, ha dato tanto alla scena metal; eppure, il mio ruolo impone onestà, al di là di simpatie, antipatie o peso specifico dell’artista. E in questa release, disgraziatamente, trovo davvero poco da salvare. Nessuna melodia, nessuno spunto, nessun raziocinio nel songwriting. Solo aggressione, ma fine a se stessa e mal indirizzata. Quindi del tutto innocua.
Sono spiacente, Filippo, ma questo è ciò che penso. Mi auguro che saprai rifarti quanto prima.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 24 lug 2013 alle 12:54

Ma che vi aspettavate? Questo deficiente aveva senso e funzionava solo all'interno dei Pantera.

Inserito il 23 lug 2013 alle 17:23

Già coi Down mi è iniziato calare (l'ultimo mini cd dei 3 totali mi fa cacare..),questo addirittura è peggio..

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