Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:41 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. SLAIN FATE
  2. OMINOUS
  3. SERVANT OF EMPTINESS
  4. EONS
  5. HATEFUL NATURE
  6. VISIONS BEYOND
  7. VOODOO
  8. THEY CALL ME DEATH
  9. UNMERCIFUL ORDER
  10. CROSSES TOWARD HELL
  11. INFECTED CORE
  12. OUTRO / MMIV

Line up

  • Alex Camargo: vocals, bass
  • Moyses Kolesne: guitars
  • Max Kolesne: drums

Voto medio utenti

Mai e poi mai avrei pensato in questa vita, ma pure nell’altra, di dare un voto buono ad un disco dei Krisiun. Questo non per partito preso, dati anche i burrascosi trascorsi tra me ed il loro batterista Max, ma per via della loro proposta che, nel migliore dei casi, è ripetitiva e che raramente si fregia di una produzione degna di tal nome. Comunque, mettendo da parte il passato, c’è da dire che innanzitutto questo “Bloodshed” non è un nuovo full-lenght della band brasiliana, almeno non in pieno, in quanto contiene, al fianco di 8 tracce nuove, di cui 2 strumentali, 4 tracce tratte dal loro primo mcd “Unmerciful Order” del ’93. Le tracce nuove sono finalmente convincenti, ricche di groove e brutalità, intense al punto giusto e con la giusta perizia tecnica, e finalmente una produzione decente. L’opener “Slain Fate” è davvero una gran bella song, ma “Visions Beyond” ed “Hateful Nature” non sono certo da meno. Interessante anche la strumentale “Voodoo”, con i suoi tribalismi dal flavour quasi doomy.
I pezzi tratti da “Unmerciful Order” invece brillano per feeling grezzo e sono violentissime, con un forte retroterra thrashy e ricche di assoli velocissimi e stralunati, anche se la registrazione è fortemente approssimativa. Il primo periodo della band è sicuramente quello più valido, quando le idee erano ancora fresche e non si trascinavano, come nelle ultime releases, in una stanca ripetizione di Deicide e Morbid Angel.
È difficile consigliare un disco come questo a qualcuno, ma vi posso assicurare che è superiore alle ultime tre schifezze di studio partorite dalla band. Quindi tirate voi le vostre somme.
In definitiva, dopo aver in passato augurato ai tre brasileros di darsi allo spaccio di droga nelle favelas, alle piantagioni di caffè o in alternativa al wrestling demenziale, non posso che fargli i miei più vivi complimenti, sperando che la prossima release in studio mantenga le caratteristiche delle tracce nuove di zecca di questo “Bloodshed”.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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