Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:52 min.
Etichetta:Horus Music - Rockover Records
Distribuzione:Edel Distribution

Tracklist

  1. YOUR EYES AT ME
  2. GOT ALL I NEED (WITHOUT YOU)
  3. WHEN YOU THINK OF ME
  4. S.M.D.
  5. CHAINS OF PASSION
  6. SCREAM MY NAME
  7. BAD EXAMPLE
  8. I CAN RUN
  9. HUNGRY SKIN
  10. TOUCH ME (I WANT YOUR BODY)
  11. BURIED
  12. AWAY FROM HERE

Line up

  • Dario “TanzarHell” Tanzarella: Vocals
  • Riccardo “Richie” Ciabatti: Guitar
  • Francesco “Kappa” Cappelli: Guitar
  • Alessandro “Pozze” Pozzebon: Bass
  • Marco “Lookdown” Guardabasso: Drums

Voto medio utenti

Barbarossastraße … Se state pensando ad una nuova roboante band teutonica, dovrete ricredervi. Anche se per la scelta del nome galeotto fu il capodanno in una citta’ tedesca (Berlino), i 5 ragazzi che compongono questa formazione sono genuinamente italiani: senesi per l’esattezza. Forse non sapremo mai il motivo che li ha spinti a “prendere in prestito” il nome di una strada berlinese ma, sicuramente, ascoltando questo primo vero lavoro conosceremo meglio cosa vogliono rappresentare.
Decani, al lavoro fin dal lontano 2003, come molte band italiane agli esordi, nella scaletta del gruppo compaiono inizialmente cover (AC/DC, Gun’s’n’roses, BonJovi) Devono passare circa 4 anni prima di poter dare voce sul palco al primo pezzo in puro stile Barbarossastraße. Sono anni questi in cui la band si evolve musicalmente con alcuni cambi di formazione e, allargando i confini cittadini, cominciano a viaggiare oltre la natia Siena alla ricerca di gloria, nuovi stimoli ed altri fans.
Ora, forti degli 11 brani inediti e di una cover, i 5 ragazzi toscani si preparano ad affrontare il mondo intero con questo “debut album” all’insegna della semplicita’ che si riflette gia’ nel nome di questo primo lavoro … “Barbarossastraße”.
Fin dal primo brano emerge la voglia di regalare quel ritmo, e quel suono, che girano intorno al buon vecchio R’n’R ed al piu’ energico Hard Rock e che tanta fortuna hanno portato a molte storiche band.
La partenza soft del basso in “Your Eyes At me” non tragga in inganno, la band si scatena immediatamente, e con un forte impatto sonoro, con tanto lavoro delle chitarre nelle ritmiche, impegnate in continui riff di sottofondo, ed una chitarra solista che assolve piacevolmente, e melodicamente, il suo ruolo: caratteristiche queste che ritroviamo in ogni canzone. La struttura dei brani e’ classica e, diciamocelo sinceramente, quella che ci aspetteremmo da un qualsiasi brano: intro, inciso, ritornello poi ancora inciso, ritornello e lasciando come variabile solo il finale di ogni singolo pezzo.
Da questo punto di vista la band toscana non ha alterato i fattori ed il prodotto finale, pur standardizzato, ne risulta comunque vincente e convincente. I brani sono di buona fattura ed il loro scorrere ne risulta piacevole all’ascolto. Il risultato sembra essere un lavoro vintage con sonorita’ e brani che ricordano da vicino alcune band anni ’80.
Il buon lavoro del “Pozze”, in un fraseggio tracotante ma non superbo, al servizio della musica ed in perfetta intesa con la cadenza e la regolarita’ di “Lookdown” alla batteria, l’impegno delle chitarre di “Richie” e “Kappa” profusi in continui riff di accompagnamento e la bella prestazione del vocalist “TanzarHell” li ritroviamo in ogni singolo brano.
Non mancano gli omaggi: come non correre con la mente al rappante stacco di “Take a look around” dei Limp Bizkit in “Got All I Need (Without you)” o l’accenno alla preghierina, nell’ “Enter Sandman” di Metallica memoria in “Buried”. Estremamente efficace poi, risulta essere la cover di un pezzo targato 1986, quel “Touch me (I want your body)” portata in vetta alle classifiche di mezzo mondo dalla prorompente Samantha Fox.
La voce del singer, Dario “TanzarHell” Tanzarella, ad un primo ascolto puo’ sembrare fuori luogo rispetto al resto della compagine - forse ci si aspetterebbe una voce piu’ profonda ed aggressiva – ma ci si rende conto nel proseguo dell’ascolto che proprio quella timbrica, in aggiunta ad un’ottima performance, sono la ciliegina sulla torta di un lavoro quasi perfetto.
Barbarossastraße e’ un buon lavoro, ricercato, arrangiato, registrato e mixato decisamente bene. Cio’ nonostante muoverei alcune pecche sui suoni che risultano essere un po’ chiusi e cupi; una maggiore presenza dei cori, in termine di volume, avrebbe inciso maggiormente sui brani e, di tanto in tanto, qualche piccola sbavatura.
Insomma si tratta veramente di piccole imperfezioni frutto del debutto che non vuole e non deve togliere il merito ai Barbarossastraße di aver dato alla luce un buon lavoro. Adesso, attendiamo il prossimo lavoro, quello della maturita’!
Recensione a cura di Maurizio 'hairwind' Zanna

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