Copertina SV

Info

Anno di uscita:2013
Durata:16 min.

Tracklist

  1. VAMPIRE CLUB
  2. FOR THE LOVE AND THE GLORY OF THE KILL
  3. THE DEVIL MAY CARE
  4. IN DEATH WE LUST

Line up

  • Ash Rothschild: Vocals
  • Brendan Synnz: Guitar
  • Ryan Mortimer: Guitar
  • Adam Dobson: Bass
  • Kurt Lowney: Drums

Voto medio utenti

Arrivano dalla lontana Australia e precisamente da Sydney i Graveyard Rockstars, quintetto formatosi nel 2011 e dedito all'horror rock, citando come primarie fonti di ispirazione sia i "maestri" come Alice Cooper e Danzig, sia le più recenti sensation Murderdolls e Wednesday 13, passando dagli onnipresenti Rob Zombie e Marilyn Manson.

In realtà, trucco e probabilmente lyrics a parte, in questo EP di appena 4 tracce per 16 minuti ci troviamo di fronte ad un rock piuttosto canonico che anzi a volte ci potrebbe far pensare a qualcosa di molto energico e scanzonato, come nella scatenata "The Devil May Care".

Sebbene la proposta musicale sia un po' disallineata rispetto alle intenzioni, i brani proposti non sarebbero male, specialmente la conclusiva "In Death We Lust" su cui i Graveyard Rockstars a nostro avviso dovrebbero concentrare i loro sforzi; ciò che va assolutamente migliorata è la cura e l'attenzione della produzione. La registrazione non è male ma il mixing è completamente sbilanciato a favore di una voce non particolarmente punto di forza del gruppo (da migliorare) ed anzi a volte esageratamente sguaiata e sgraziata, stessa cosa dicasi per i cori, decisamente troppo caserecci ed il suono di batteria: insomma l'impressione è quella di un lavoro "homemade" che va senza dubbio migliorato o con un una perizia assai maggiore oppure direttamente affidarsi a qualcuno di più esperto e competente perchè, purtroppo o per fortuna, nel rock "commerciale" il sound è tutto e la composizione più banale può risultare vincente con un wall of sound della madonna e viceversa: basta ascoltare i coretti dell'opener "Vampire Club" per rimanere un po' spiazzati.

Da riascoltare in una prova più completa sulla lunga distanza e con una produzione degna di tale proposta musicale: potrebbero riservare sorprese positive.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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